Napoli, cavavano i denti alle vittime: presa la banda "Arancia meccanica"
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In manette un gruppo di rapinatori albanesi, che commettevano i loro crimini nello stile violento e spietato caratteristico del film di Kubrick
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I carabinieri di Casoria (Napoli) hanno arrestato gli ultimi tre componenti a piede libero della banda "Arancia meccanica", un gruppo di rapinatori albanesi che metteva a segno rapine in ville brutalizzando le vittime come nel celebre film di Stanley Kubrick. In alcuni casi, i criminali sono arrivati a cavare i denti per costringere a consegnare il bottino. Gli altri cinque malviventi della banda erano stati bloccati a dicembre.
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Le rapine compiute dagli albanesi comprendevano incursioni notturne, vittime seviziate, minacce di morte, anche nei confronti di bambini di 8 anni. Il tutto con passamontagna calzati, armi in pugno e tute nere. Il più pericoloso e feroce degli indagati è stato individuato attraverso la descrizione particolareggiata delle vittime: malgrado il passamontagna è stato dal naso prominente e le sopracciglia foltissime, si tratta di Jakimi Enver, 49 anni, ricercato anche dall'Interpol per reati analoghi e in particolare per omicidio e rapine commessi in Albania.
I militari di Casoria hanno ricostruito una serie di rapine compiute tra Basilicata, Napoletano e Salernitano, zone che raggiungevano a bordo di potenti auto di grossa cilindrata e sempre armati di pistole. In un'occasione cercarono anche di sparare alle vittime ma, fortunatamente, le armi si incepparono.
Rubavano auto e sostituivano le targhe - Dalle indagini è emerso inoltre che le vetture scelte per gli spostamenti, sempre velocissime e di provenienza furtiva, venivano modificate con l'installazione di un sistema rapido per la sostituzione delle targhe, inserendo quelle corrispondenti a veicoli rubati durante i colpi e quelle "pulite" durante i sopralluoghi per la selezione degli obiettivi da depredare.
Una ferocia incredibile - Agghiaccianti le sequenze delle rapine, ricostruite attraverso le testimonianze delle vittime. In alcuni casi venivano percosse talmente violentemente da provocare la caduta dei denti. Una ferocia che usavano per ottenere la combinazione delle casseforti o il nascondiglio dei gioielli.
Inseguimento e arresto - In un'occasione la banda venne intercetta dai carabinieri in provincia di Caserta: i malviventi non si fermarono a un posto di blocco e ne nacque un inseguimento a folle velocità. Raggiunti dai carabinieri, i criminali riuscirono però a scappare nelle campagne favoriti dal buio. Altri cinque albanesi, componenti della banda, erano già stati bloccati nel dicembre scorso, in un casolare nelle campagne di Cardito (Napoli). Il gruppo di albanesi oppose una resistenza violentissima ma venne comunque immobilizzato.