I due, un 20enne e un 18enne, sono stati sbattuti fuori casa. L'appello dell'Arcigay: "Serve il massimo sostegno e la massima vicinanza attraverso aiuti concreti"
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Da dieci giorni Francesco e Giuseppe, due ragazzi del Napoletano di 18 e 20 anni, sono stati messi fuori casa perché le rispettive famiglie non hanno accettato la loro relazione. Per circa una settimana i due ragazzi hanno dormito in strada. A rendere nota la storia è l'Arcigay di Napoli: "Stiamo cercando la soluzione migliore per alloggiare i due ragazzi e per avviarli ad un percorso di inserimento lavorativo".
"Da qualche giorno sono provvisoriamente nostri ospiti e assistiti dai nostri sportelli. Comune di Napoli e la delegata alle Pari Opportunità, Simona Marino - ha spiegato infatti Antonello Sannino, presidente del Comitato Provinciale Arcigay di Napoli - hanno da subito mostrato grande attenzione alla nostra richiesta di aiuto, ed insieme stiamo cercando la soluzione migliore".
L'appello alle istituzioni e il progetto per una casa di accoglienza per le vittime di discriminazione - Sannino ha quindi lanciato un appello chiedendo alla "comunità Lgbt e alla cittadinanza tutta il massimo sostegno e la massima vicinanza attraverso aiuti concreti, come donazioni, proposte di inserimento lavorativo ed eventualmente possibilità di alloggio". "Stiamo avviando tutte le procedure per attivare la casa di accoglienza per le persone Lgbt vittime di discriminazioni, entro fine anno - ha inoltre aggiunto -. Avremmo bisogno del supporto di tutte le Istituzioni, dalla Regione Campania al Comune di Napoli e in tale direzione il sindaco de Magistris si è impegnato più volte nel corso di questi anni".