Il trasferimento da Pozzuoli a Giugliano e poi ancora a Pozzuoli per l'operazione è stato fatale all'uomo, morto per arresto cardiaco
© ansa
Una corsa disperata all'ospedale di Pozzuoli, in provincia di Napoli, con un'emorragia cerebrale in corso, poi la notizia: l'unica tac in dotazione è rotta. Il tempo perso per il trasferimento al pronto soccorso di Giugliano è stato forse fatale a Gianluca Forestiere, 41 anni e due figli, deceduto il 2 novembre scorso.
La sua odissea inizia la sera del 31 dicembre: febbre alta, vomito, dolori intestinali. Viene ricoverato al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli; dopo una flebo si sente meglio e viene dimesso.Appena 24 ore più tardi, però, la situazione peggiora. L'uomo torna in ospedale, perde conoscenza: i medici sospettano un'emorragia cerebrale, ma l'apparecchio per la tac è gusto e il pezzo di ricambio non arriva.
Non rimane che trasferire il paziente a Giugliano, dove l'esame conferma l'ipotesi: serve un'operazione d'urgenza, di nuovo nel reparto di neurochirugia di Pozzuoli. Sono altri 27 chilometri da percorrere: troppi per Forestiere, che muore per arresto cardiaco.
"Il mondo mi è crollato addosso da quel maledetto sabato sera e ora chiedo giustizia - dice la vedova Emanuela Falco, 36 anni -. Voglio andare fino in fondo in questa storia e capire cosa sia accaduto al mio povero Gianluca". Sulla vicenda la procura di Napoli ha aperto un'inchiesta e ha disposto l'autopsia, che chiarirà se una diagnosi più tempestiva avrebbe potuto salvare la vita al 41enne.