Nel 1955, quando aveva 20 anni, uccise il mandante dell'omicidio del marito, Pascalone 'e Nola. "Ho pagato con lacrime e affanno le mie scelte", disse nel 2013
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E' morta a Castellammare di Stabia Pupetta Maresca, 85 anni. Assunta Maresca, questo il nome all'anagrafe, è stata la prima donna boss della Camorra. Nel 1955, quando aveva 20 anni, uccise il mandante dell'omicidio del marito, Pascalone 'e Nola. Era comparsa in un processo l'ultima volta quando tra le prove fu portata una lettera a un imprenditore nella quale chiedeva un posto per il figlio e spiegava di essere stata rovinata dai pentiti.
Lacrime e affanno - "Ho pagato con lacrime e affanno le mie scelte. La prima volta perché l'uomo a cui ho sparato avrebbe fatto lo stesso con me. Cosa dovevo fare, farmi uccidere? Ero incinta. Mi veniva incontro con il braccio teso e la pistola in pugno. Con lui c'erano i suoi killer. Io mi sono difesa". Così Pupetta Maresca si raccontava il giorno dopo la messa in onda della prima puntata della fiction su Canale 5 - in cui fu interpretata da Manuela Arcuri - il 7 giugno 2013.
La seconda volta in carcere - "Ma il carcere che mi ha fatto veramente male è stato quando sono stata arrestata la seconda volta, per avere parlato di Cutolo che a quei tempi uccideva tutti i giorni - ricordava in quell'occasione - io urlavo nel carcere, per l'ingiustizia che avevo subito, quattro anni per aver detto che Cutolo era sostenuto dalla politica. E' vero, l'ho minacciato di morte. Lui minacciava i miei fratelli e io avevo davanti agli occhi mio padre che piangeva".
Rabbia pagata cara - "Crede che la camorra avrebbe mandato una donna a fare minacce in pubblico? - ha aggiunto. Il mio è stato un impeto di rabbia, che ho pagato amaramente. Desidero ancora una carezza da mia madre, una carezza che non ho mai avuto", ha concluso.
Le minacce a Cutolo - Il 13 febbraio 1982, in piena guerra tra Nco e Nf (Nuova famiglia), Pupetta Maresca indisse una conferenza stampa, nel corso della quale minacciò apertamente Raffaele Cutolo e la Nuova Camorra Organizzata: "Se per Nuova Famiglia si intende tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quest'uomo, allora mi ritengo affiliata a questa organizzazione".
Affiliata alla Camorra - Poco dopo fu arrestata perché accusata di aver ordinato l'omicidio di Aldo Semerari, il criminologo e psichiatra che aveva dichiarato pazzo Cutolo, e in seguito fu assolta. Fu assolta anche dalle successive accuse di tentata estorsione a una banca e di traffico di stupefacenti. Nel 1986 la sezione misure di prevenzione del tribunale di Napoli stabilì che Pupetta Maresca apparteneva alla camorra come affiliata alla Nuova Famiglia. Per tale ragione ordinò la confisca dei beni.
La morte del figlio Pasquale - Nel 1974 il figlio Pasquale fu ucciso in un agguato. Il suo corpo non fu mai ritrovato, ma secondo alcuni, venne rapito, legato a un sasso e gettato in mare. Pasquale non aveva accettato la relazione della madre con Ammaturo e più volte lo aveva minacciato. Dell'omicidio fu subito sospettato Ammaturo, ma Pupetta non accettò mai del tutto questa ipotesi.
Il cinema e il negozio di abbigliamento - Era stata reginetta di bellezza vincendo il titolo di Miss Rovigliano nel 1953, e nel 1967, recitò come attrice nel film "Delitto a Posillipo", vagamente ispirato alla sua vita e alla vicenda giudiziaria che l'aveva resa nota e portata in carcere. Chiusa la parentesi cinematografica, si dedicò a due negozi di abbigliamento a Napoli, e nel 1970 si innamorò di un altro camorrista Umberto Ammaturo, dal quale ebbe due gemelli, Roberto e Antonella.