Verso la riqualificazione

Terminato lo sgombero delle vele di Scampia a Napoli, Manfredi: "Non è più Gomorra"

Le vecchie costruzioni verranno demolite e verranno edificati nuovi alloggi. Il 22 luglio il crollo della Vela Celeste, nella quale morirono tre persone

02 Gen 2025 - 19:00
 © Ansa

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Con l'allontanamento degli ultimi 11 nuclei familiari che vivevano nella Vela Rossa, si è concluso lo sgombero delle Vele di Scampia, a Napoli. L'area sarà interessata dalle demolizioni e dalla costruzione dei nuovi alloggi per una riqualificazione. Le operazioni hanno subito un'accelerazione dopo il crollo del 22 luglio nella Vela Celeste, dove quale persero la vita tre persone e altre 11 rimasero ferite. "Lo Stato c'è e questa non è più la Scampia di Gomorra", ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Il progetto "Restart Scampia"

 Con le ultime undici famiglie si conclude così lo sgombero dell'ultima Vela. Immediatamente dopo partiranno le operazioni di abbattimento e si potrà avviare, così, il progetto "Restart Scampia" che prevede il recupero di tutta l'area. Dopo la demolizione delle Vele, progettate da Francesco Di Salvo negli anni 60 e per anni simbolo di degrado, l'intera zona dovrebbe rinascere con spazi verdi, abitazioni a norma, scuole.

Riqualificazione che passa anche per l'unica delle sette Vele che rimarrà in piedi, quella Celeste, teatro della tragedia dello scorso luglio in cui persero la vita tre persone dopo il crollo di un ballatoio. Una tragedia che, come ha ammesso lo stesso Manfredi, ha accorciato i tempi. "Arrivare oggi allo sgombero solo sei mesi fa era insperato. Un evento fondamentale per questo processo è stata la tragedia di luglio, il sacrificio delle vittime ha rafforzato l'azione e ci ha consentito di sgomberare tutte le Vele. E' stata un'operazione di sgombero storica". Due-tre anni, secondo alcune stime tecniche, il tempo guadagnato con le nuove procedure di sgombero.

Quando saranno pronte le nuove costruzioni

 Ora si guarda al futuro: la scadenza fissata dal progetto 'Restart' per vedere la nuova Scampia è la fine del 2027, ma già a metà del 2026 - da cronoprogramma - dovrebbero veder la luce le prime nuove costruzioni destinate a sostituire le Vele abbattute. Tornando allo sgombero delle ultimi undici famiglie avvenuto stamattina, Manfredi ha sottolineato: "La cosa che ci rende più soddisfatti è che siamo riusciti a sostituire lo Stato alla criminalità. Questa operazione è stata fatta insieme agli abitanti, tutto è avvenuto in maniera pacifica e condivisa".

Le prossime tappe vanno dalla demolizione della Vela Gialla, che comincerà nel giro di un paio di settimane, a quella della Vela Rossa nel giro di due mesi. In parallelo partiranno i cantieri per i primi 170 alloggi dei 433 previsti. Sono invece 475, al momento, i nuclei familiari interessati ma bisognerà vedere se tutti vorranno tornare a Scampia. Dopo la demolizione delle due Vele sarà dato il via ai nuovi alloggi con quote di verde pubblico. Proprio per il verde serviranno risorse aggiuntive, che al momento non ci sono per 20-30 milioni: "Ma non sarà un problema trovarle, avremo modo e tempo", ha osservato Manfredi.

Dove andranno le famiglie sgomberate

 Dal sindaco la notizia che più del 50% delle famiglie sgomberate si sistemerà dai parenti: "tutti gli aventi diritto riceveranno contributi dallo Stato fino a quando non entreranno nelle nuove case. La sistemazione che avranno gli abitanti delle Vele - ha sottolineato - sarà di gran lunga migliore a quella che avevano. Ecco perché oggi è una giornata storica". Dello stesso parere il prefetto di Napoli, Michele di Bari: "ci troviamo di fronte a un atto straordinario e al tempo stesso storico che riguarda le Vele di Scampia, perché dopo tanti anni e la tragedia dell'estate scorsa c'è stata una svolta decisiva. Ora si tratta di rispettare i tempi".

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