sotto shock

Napoli, turista inglese stuprata due volte: anche dal soccorritore

I presunti violentatori della giovane hanno confermato di avere avuto rapporti "consenzienti"

24 Lug 2018 - 19:52
 © agenzia

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Una 18enne britannica sarebbe stata violentata due volte nella stessa sera: prima da due ragazzi a bordo dell'auto di uno dei due e poi, di nuovo, da un terzo uomo che ha soccorso la giovane dopo i primi abusi, offrendosi di accompagnarla. Le drammatiche violenze sono avvenute a Napoli nel mese di marzo. In tribunale i tre presunti violentatori hanno sostenuto che i rapporti fossero consenzienti.

I presunti violentatori della giovane hanno infatti confermato di avere avuto rapporti con la turista ma senza alcun tipo di violenza o coercizione. Sulla vicenda è in corso un'indagine della Procura di Napoli che contesta ai primi due il reato di violenza sessuale di gruppo e al terzo il reato di violenza sessuale.

La giovane inglese è arrivata in città accompagnata dal padre e da un diplomatico del Regno Unito e ha ricostruito quanto le sarebbe accaduto all'esterno di un locale che si trova a ridosso del Corso Umberto I, nel centro della città. La turista ha riferito di essere stata violentata in due distinte occasioni, prima da due ragazzi a bordo della macchina di uno di loro; successivamente sarebbe stata violentata da un terzo ragazzo che si era offerto di accompagnarla alla sua residenza e la lasciò in piazza Vittoria davanti alla caserma militare.

I tre ragazzi professano la propria innocenza e parlano invece di rapporti consensuali con l'inglese. Una tesi che gli avvocati hanno provato a far emergere incalzando la ragazza con domande mirate. Agli atti dell'inchiesta, secondo indiscrezioni, ci sarebbero anche alcune intercettazioni: nel telefono di uno degli indagati, quello che avrebbe successivamente accompagnato la ragazza, sarebbero state rinvenute conversazioni con alcuni amici (estranei ai fatti) nelle quali il ragazzo raccontava la "conquista" fatta, e apostrofava in modo pesante la turista. Sull'interrogatorio, data la delicatezza della vicenda, vige però il più stretto riserbo. I tre indagati attualmente sono a piede libero.

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