Napoli, una folla commossa ai funerali del 17enne ucciso a colpi di pistola
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Sul sagrato della chiesa è stato esposto un grande striscione con la scritta "Genny vive". Le esequie al mattino presto per disposizioni della questura. Strappato uno striscione anticamorra
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Commozione per le oltre duecento persone raccolte nella chiesa di San Vincenzo alla Sanità, a Napoli, per i funerali di Gennaro Cesarano, il ragazzo di 17 anni ucciso a colpi di pistola la notte del 5 settembre. Erano presenti soprattutto giovani. Sul sagrato della chiesa è stato esposto un grande striscione con la scritta "Genny vive". I genitori del ragazzo hanno chiesto a fotografi e operatori televisivi di non entrare in chiesa.
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I funerali si sono celebrati alle 7.30 per disposizione della questura di Napoli che teme rappresaglie: anche se alcuni testimoni affermano che Cesarano sia stato colpito per errore, la polizia ipotizza invece che l'obiettivo fosse proprio il ragazzo.
Padre Zanotelli: "Città spaccata" - All'omelia padre Alex Zanotelli, che concelebra con il parroco don Antonio Loffredo, ha parlato di "una città spaccata, bella e malamente, quella della Sanità, del rione Traiano, di Scaglia e quella del Vomero". "Quanto sangue si è versato in questi giorni - ha aggiunto - e anche le nostre mani grondano di questo sangue. Tutti, Chiesa compresa, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità".
Lanterne e palloncini per l'ultimo saluto - Lanterne cinesi liberate in aria e palloncini bianchi hanno salutato Genny Cesarano al termine dei funerali. Gli amici del ragazzo, decine e decine di giovani che indossavano una t-shirt con la sua foto, hanno scritto dediche sulle lanterne cinesi fatte volare in aria. All'uscita della bara decine di palloncini bianchi hanno accompagnato il volo delle lanterne. Applausi ripetuti da parte della folla che non ha trovato posto all'interno della chiesa, cresciuta fino a oltre 1000 persone. Dalle finestre delle case vicine alla chiesa sono cominciati a spuntare drappi neri a lutto come richiesto dal parroco don Antonio Loffredo.
Strappato uno striscione anticamorra - Tra i tanti striscioni, c'era anche un lenzuolo su cui era scritto: "Gennaro vive nei nostri cuori che la camorra ha ucciso". Lo striscione è stato tolto, però, da un gruppo di ragazzini.