Napoli, vittima un 35enne che ha passato la notte in un angusto corridoio dell'ospedale San Giovanni Bosco
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In ospedale con una diagnosi di influenza ed un principio di bronchite, muore 48 ore dopo con i polmoni, secondo i medici, irrimediabilmente compromessi. Questa la terribile fine di Ernesto Biancolino, napoletano di 35 anni, sposato e padre di un bambino, che secondo i genitori sarebbe morto per le conseguenze di una notte trascorsa in un corridoio dell'ospedale San Giovanni Bosco, su una barella, accanto ad una finestra rotta.
Con il condizionatore guasto, che emetteva aria fredda, è la finestra a malapena chiusa con del cartone, denunciano i genitori dello sfortunato 35enne, l'aria era umida e fredda. "Quando abbiamo visto la denuncia - dicono gli avvocati della famiglia, Angelo e Sergio Pisani - ci siamo sentiti gelare il sangue nelle vene. I genitori hanno girato anche delle immagini con il telefono cellulare, consegnate agli inquirenti".
Gli agenti del Commissariato San Carlo Arena hanno sequestrato la cartella clinica di Biancolino. La salma è stata trasferita all' obitorio del Policlinico della Federico II in attesa della decisione della magistratura sull'autopsia, chiesta dagli avvocati della famiglia.
I fatti - La mattina del 2 febbraio il 35enne si era recato dal medico di base, accusando dolori per tutto il corpo. Gli era stata diagnosticata l' influenza e prescritto un antibiotico ed altri farmaci. Nel pomeriggio il giovane si era sentito peggio ed il padre, Vincenzo, 64 anni lo ha accompagnato al S. Giovanni Bosco.
Qui i medici, dopo una radiografia ed altri esami gli avevano diagnosticato una leggera bronchite, proponendogli il ricovero, rifiutato dal 35enne, ma solo per la presenza di alcuni valori alterati. Aggravatosi, in serata era giunto in ambulanza in ospedale. Qui - secondo la denuncia dei genitori - ha trascorso una notte su una barella, accanto alla finestra rotta.
Il giorno dopo, con l'intervento della polizia, chiamata dai familiari, Biancolino è stato spostato dietro una parete divisoria. "Aveva un braccio congelato", hanno detto i genitori alla polizia. Il 35 enne e' stato trasferito il 4 febbraio in rianimazione ed e' morto la mattina del giorno seguente. Secondo i medici erano insorte "complicazioni gravissime" ed i polmoni erano "irrimediabilmente compromessi".