A “Mattino Cinque” parla Antonio, il genitore del 17enne ucciso nel 2015 dalla camorra a Napoli
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“Napoli non ne può più. Dalla morte di mio figlio non è cambiato nulla”. Sono le parole di Antonio Cesarano, il padre di Genny, ucciso per errore dalla camorra nel gennaio del 2015. Aveva solo 17 anni. “Non è la prima volta che questa città scende in piazza – dice Antonio riferendosi alla manifestazione andata in scena a Napoli – per dire basta a questa camorra. Siamo un popolo sdegnato”.
Noemi, la bimba di quattro anni ferita durante un agguato in piazza Nazionale, è solo l’ultimo nome di una lunghissima lista. Le condizioni della bambina restano gravi e Antonio non sa darsi spiegazioni: “Quando ti uccidono un figlio non sai più cosa fare, è contro natura. Io spero che questa bimba, così piccola, riesca a salvarsi”.