A segnalarlo sono stati i custodi degli scavi archeologici. Le prime analisi dimostrano che non si tratta di un evento delle ultime ore
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Non è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì il "nuovo" crollo segnalato a Pompei. "Le prime analisi archeologiche - dice il soprintendente Masimo Osanna - dimostrano che non si tratta di un evento recente. Adesso saranno le autorità competenti e gli esperti a valutare il caso".
A segnalare il cedimento di un'altra piccola porzione di muro sono stati i custodi, che hanno rinvenuto il crollo in una domus che si trova nella regio V degli scavi archeologici degli scavi. Sul posto si è subito recata, per un sopralluogo, la direttrice Grete Stefani. Continua dunque il momento nero del sito archeologico tra crolli e furti di reperti.
Pompei va a pezzi, crolli a ripetizione - In base al primo sopralluogo disposto dal ministero dei Beni culturali l'ultimo crollo segnalato riguarda "un tratto di muro 'in opera incerta' (lunghezza pari a un 1,30 cm; altezza pari a circa 1 m) di un ambiente all'interno di un'area interdetta al pubblico interessata da interventi di messa in sicurezza nell'ambito del Grande progetto Pompei che saranno realizzati entro il 2015".
La soprintendenza, riferiscono dal ministero, "ha informato l'autorità giudiziaria e il comando locale dei carabinieri che sta effettuando, insieme ai tecnici interni, le necessarie verifiche". E' stata inoltre disposta una perizia tecnica da parte dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro che giovedì invierà un gruppo di esperti per verificare la data e le cause tecniche del cedimento.