spedizione anonima

"La maledizione di Pompei" colpisce ancora: turista che si è ammalata di cancro restituisce le pietre rubate

In forma anonima la donna, una straniera, ha inviato al direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel il maltolto, imputando la malattia al furto e "sperando di guarire"

12 Gen 2024 - 10:44
 © X

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La maledizione di Pompei torna a colpire. La "sfortuna della Pompei antica" è ricaduta, infatti, su una giovane turista straniera, che si è ammalata di cancro e, in via anonima, ha spedito al direttore del Parco archeologico Gabriel Zuchtriegel dei piccoli reperti di pomice che aveva trafugato, chiedendo scusa e sperando, così, di guarire. Il tutto, accompagnato da un biglietto scritto in inglese. "Non sapevo della maledizione. - si legge. - Non sapevo che non avrei dovuto prendere delle pietre. Nel giro di un anno mi sono accorta del cancro. Sono giovane e in salute e i medici dicono che è solo 'sfortuna'. Per favore accetti le mie scuse e questi pezzi. Mi dispiace".

© Tgcom24

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"Cara anonima mittente di questa lettera... le pietre di pomice sono arrivate a Pompei... Ora buona fortuna per il tuo futuro e 'in bocca al lupo' (in italiano, ndr), come diciamo in Italia". Così si legge a margine della foto della lettera e dei tre pezzettini di pomice restituiti. Il tutto è stato pubblicato su X da Zuchtriegel, con un post, sempre in inglese. 

La maledizione di Pompei

 Numerose le lettere di questo tipo che arrivano a Pompei da tutto il mondo e che contengono sassi, pietre, pezzi di mosaico, frammenti di ceramica e altri reperti sottratti dai turisti dal sito archeologico della città distrutta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. E che purtroppo, come lamentano gli addetti ai lavori, diventano difficili da ricollocare perché decontestualizzati.

Come documenta il libro del giornalista Antonio Cangiano dal titolo "La maledizione di Pompei. Scaramanzia & archeologia. Storia di piccoli furti e pentimenti dal mondo", questa superstizione antica legata al furto di reperti archeologici da Pompei è sempre viva.

La credenza vuole che venga punito dalla cattiva sorte, con eventi spiacevoli e spesso tragici, chiunque osi portarsi a casa un "souvenir" non autorizzato.

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