Il giovane si era recato al nosocomio di Mercato San Severino (Salerno) per dolori al petto. "Devi tornare al tuo Paese, non voglio vederti più" si sentirebbe dire da un'infermiera. Aperta inchiesta interna
di Gabriella Persiani"Devi morire, torna al tuo Paese, non voglio vederti più". A ripetere queste parole e a registrarle con il suo smartphone mentre gli venivano dette in presa diretta è Souleymane Rachidi, 20enne della Costa d'Avorio. Nel video-shock pubblicato sul suo profilo Facebook si vede il giovane coricato su una barella lungo il corridoio di un ospedale, che denuncia l'episodio di razzismo di cui è vittima. "Sono andato al pronto soccorso nella notte per un dolore al petto", aggiunge nei commenti il ragazzo che si è recato nella struttura di Mercato di San Severino (Salerno). L'episodio con tutti i dettagli viene poi confermato anche a Tgcom24 dallo stesso protagonista. Secondo l'accusa a pronunciare le offese sarebbe stata un'infermiera. Aperta un'inchiesta interna. Subbuglio in Rete.
La video-denuncia su Facebook "Questa è l’Italia? Dove la vita umana non ha nessun valore, in un ospedale pubblico dove il dottore ti dice 'devi andare al Paese tuo, devi morire perché sei nero'", ha scritto il 20enne a commento del video-denuncia pubblicato sul suo profilo Facebook. "Dopo questo episodio - si legge ancora - ho deciso di non curami più e sono andato via da questo ospedale". "Io sono fiero della mia razza - aggiunge - e sono fiero di colore della mia pelle... Andate a dire a Salvini che sono ancora vivo".
La testimonianza di Souleymane Rachidi a Tgcom24 Interpellato da Tgcom24, Souleymane Rachidi conferma l'accaduto, ripercorrendo nei dettagli tutta la vicenda. "Verso le 3 di notte - riferisce a Tgcom24 - ho avuto un fortissimo dolore al petto, stavo svenendo e subito ho chiamato il 118 perché ero da solo a casa".
"Il 118 - continua il 20enne a Tgcom24 - mi ha portato al pronto soccorso e l'infermiera appena mi ha visto mi ha detto: 'Salvini fa ancora entrare questa gente in italia?'. Poi ha iniziato a dirmi 'tu devi andare al Paese tuo, tu devi morire". "Mi sono sentito davvero male ma ho deciso di non curami piu in quell'ospedale, - conclude. - Così ho chiamato il mio datore di lavoro e lui mi ha portato al pronto soccorso di Salerno dove mi hanno fatto gli esami. Forse è rotto qualcosa al petto, spero di no... Dovrò fare altri esami".
"Io non muoio, mi riprenderò con tanta forza", assicura a Tgcom24 Souleymane Rachidi.
Le proteste in Rete danno il via a un'inchiesta interna Il video diffuso dal giovane via Facebook ha suscitato una pioggia di polemiche. Mentre qualcuno contesta la veridicità dei fatti, in tanti si scagliano contro l'operatrice, invocando provvedimenti contro la stessa da parte della direzione sanitaria.
E la risposta dall'ospedale non si sarebbe fatta attendere. Secondo quanto riporta L'occhio di Salerno "è stata aperta un'indagine per fare chiarezza sull'accaduto". Sul giornale online locale si legge l'intervento di Giuseppe Longo, direttore dell'azienda ospedaliera universitaria Ruggi d'Aragona: "Abbiamo subito avviato tutte le verifiche per appurare cosa è accaduto. Ma qualunque sarà l'esito è importante tener presente che nel settore sanitario è fondamentale ancor di più il rispetto della dignità e dei valori della persona umana".
A L'occhio di Salerno l'episodio è stato commentato anche da Pasquale Addesso, segretario provinciale della Cgil Fp. "Saranno necessarie verifiche - si legge sulla testata online - per stabilire la veridicità dell’accaduto, chi siano i protagonisti e se effettivamente le voci fuori campo siano di un operatore sanitario e si rivolgano proprio al ragazzo in barella".