GARA DI SOLIDARIETA'

Rider aggredito a Napoli, macellaio gli offre un posto di lavoro: "Saremmo felici di poter esaudire il suo desiderio"

L'annuncio del sindaco di Ottaviano: "Atto di grande generosità e sensibilità". Fermati i 6 aggressori: 4 sono minorenni

05 Gen 2021 - 01:00
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Il titolare di una macelleria e braceria di Ottaviano, Luciano Bifulco, è pronto a offrire un posto di lavoro a Gianni Lanciano, il rider rapinato dello scooter sabato a Napoli. A dare la notizia è stato il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso. "Quello di Bifulco è un marchio rinomato - ha detto il sindaco - noto per la professionalità e la serietà: sono disponibili a dare un lavoro al rider vittima della rapina, che ha espresso il desiderio di tornare a fare il macellaio".

"Ci troviamo di fronte ad un atto di grande generosità e sensibilità, che da sindaco mi rende orgoglioso - ha sottolineato il primo cittadino -. Appena ho telefonato a Luciano ho trovato subito porte aperte". Lanciano, 50 anni, sposato e con due figli, sabato sera in Calata Capodichino a Napoli è stato avvicinato e aggredito da sei giovani che gli hanno portato via lo scooter con il quale stava facendo le consegne. La scena è stata ripresa da un testimone e le immagini dell'aggressione hanno fatto il giro del web, innescando una gara di solidarietà per aiutare l'uomo.

"Sono commosso", ha ammesso il rider. Poi ha espresso un desiderio: poter tornare a fare quel lavoro da macellaio che ha fatto fino a sei anni fa in un ipermercato dell'area a nord di Napoli. "Siamo pronti ad assumere Gianni Lanciano e anche altri - ha spiegato Luciano Bifulco - cerchiamo professionisti del settore della macelleria e della gastronomia. Saremmo contenti di poter esaudire il desiderio di Gianni, di dargli un'opportunità di lavoro dopo il brutto periodo che ha trascorso".

Quattro i minorenni fermati Intanto sale a quattro il numero dei minori fermati per l'aggressione. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di due diciassettenni e due sedicenni, al termine della giornata di interrogatori svoltasi negli uffici della questura partenopea. Fermati anche due ventenni.

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