LIBERO RAFFAELE BORRELLI

Violenza nella Circumvesuviana, liberato anche il terzo indagato | I giudici: "Stupro non documentato dai video"

Il Tribunale del Riesame: "Non accertato il dissenso di lei"

04 Apr 2019 - 20:10
 © ansa

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Lascia il carcere anche il terzo indagato per la violenza sessuale denunciata da una 24enne nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano (Napoli). Il Tribunale del Riesame ha disposto la liberazione di Raffaele Borrelli, confermando la medesima decisione adottata anche per Alessandro Sbrescia e Antonio Cozzolino. I tre erano stati arrestati circa un mese fa, dopo essere stati identificati grazie al racconto della giovane.

Stupro non documentato - Uno degli elementi della scarcerazione è che la violenza non è documentata dai video sequestrati alla stazione. I giudici in generale avrebbero ritenuto "poco circostanziata" la ricostruzione dei fatti fornita dalla giovane donna e, nelle motivazioni, ricordano che i filmati presentati dagli inquirenti riguardano le fasi antecedenti e subito successive alle presunte violenze.

Giudici: "Non accertato il dissenso di lei" - Sempre per i giudici, inoltre, "non è raggiunta, allo stato degli atti, la soglia della gravità in ordine al dissenso alla consumazione dei rapporti".

"E' moralmente distrutta" - A commentare la scarcerazione dei tre giovani è intervenuto l'avvocato della 24enne. "La decisione del Riesame apre nuovi scenari che la Procura valuterà - ha spiegato - e se ci sono margini per ricorrere contro il provvedimento sono sicuro che lo farà. Per il momento mi preoccupo delle condizioni di salute della mia assistita, che fisicamente ma soprattutto moralmente è distrutta".

Lo scontro tra Di Maio e le toghe - Il caso della 24enne che ha denunciato lo stupro è diventato anche motivo di uno scontro politico con il vicepremier Luigi Di Maio che aveva criticato già la decisione dei giudici di scarcerare i primi due arrestati. Parole giudicate "imprudenti e intempestive" dai consiglieri di Unicost (corrente di centro del Csm), chiedendo al Csm di intervenire per tutelare la professionalità delle toghe. "Occorre un intervento urgente e forte di questo Consiglio, prima che i fondamentali principi di indipendenza e autonomia della magistratura, oltre che di presunzione di innocenza di ogni imputato, siano irreversibilmente indeboliti da dichiarazioni rese dagli stessi soggetti che la Costituzione pone, con vincolo di giuramento, a loro salvaguardia" ha detto a nome del gruppo il consigliere Michele Ciambellini, annunciando in apertura del plenum del Csm l'iniziativa.

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