Il provvedimento, operativo dal 1° aprile, prevede la chiusura di tre valichi dalle ore 23 alle 5. L'obiettivo futuro è di chiudere tutti e 16 i passaggi
Il provvedimento emesso dal Canton Ticino entra in vigore la notte del 1° aprile: dalle ore 23 alle 5 di notte saranno chiuse, per sei mesi in via sperimentale, tre frontiere con le province di Varese e Como per arginare il problema dei "troppi ladri" che arrivano dall'Italia. Dunque i valichi di Pedrinate, Novazzano-Marcetto e Ponte Cremenaga saranno bloccati durante la notte e c'è chi vocifera che l'obiettivo finale è di arrivare alla chiusura di tutti e sedici i passaggi.
L'operazione però è stata bersaglio di numerose polemiche, provenienti dagli amministratori locali del versante italiano. "Dalla Svizzera non ci è stata fatta alcuna comunicazione. Si chiude un pubblico passaggio e nessuno ci informa, non è corretto", ha detto Cristian Tolettini (Lega Nord), sindaco di Colverde.
"Il provvedimento svizzero, con l'obiettivo di limitare furti e rapine in territorio ticinese, prevede la chiusura di alcuni valichi di confine nelle ore notturne, non tenendo però conto che i fatti illeciti risultano in realtà commessi nella fascia preserale e serale. Perciò, - sottolinea il primo cittadino di Colverde in una nota - questa azione, messa in atto per contrastare scorribande di malfattori che giungerebbero dal territorio italiano, è totalmente inutile e inefficace, almeno così come proposta. L'unica conseguenza sarà invece quella di creare disagi ai cittadini dei nostri territori, a tutela dei quali sono intervenuto (e come del resto feci anche nei confronti di una campagna pubblicitaria ticinese che associò i nostri frontalieri a dei topi attaccati al formaggio)".
Di parere opposto la svizzera Roberta Pantani, esponente della Lega del Ticino, che esulta su Facebook sulla chiusura dei valichi.