Caso Capodanno, parla una vittima di violenza a Milano: "Ho sentito una mano sotto il vestito"

Nella notte di Capodanno in piazza del Duomo a Milano, diverse persone hanno denunciato di essere state vittime di violenza. "Dritto e Rovescio" torna ad approfondire la vicenda con la testimonianza di una ragazza che racconta cosa le è accaduto nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio nel centro del capoluogo lombardo. "Ho sentito una mano sotto il vestito", spiega la giovane.

 "Dopo i fuochi ci siamo spostati sotto i portici per prendere un po' di aria perché c'era troppa gente e non riuscivamo a stare", racconta la ragazza ai microfoni del programma di Rete 4. E aggiunge: "Dopo abbiamo iniziato a camminare mano nella mano, lui era davanti a me, e a un certo punto sento una mano che mi va sotto il vestito. Cerco in tutti i modi di toglierla, ma senza riuscirci. Comincio a urlare e a chiedere a lui di mettermi avanti. Dopo 10, 15 secondi, mi tira via".

"Ho iniziato a tremare e non respiravo più - prosegue la giovane-. Mi volevo fermare subito e poi ho pianto".

"Sei finita all'interno di un gruppo di uomini?" chiede la giornalista. "Lì per lì non me ne sono resa conto, però sì. Secondo me c'erano altri uomini con lui che cercavano di circondarmi e non volevano lasciarmi andare via. Mi ricordo solo che era di origine indiana o pakistana e aveva una camicia blu" spiega la ragazza. "Io sono andata dalla polizia e dopo dieci secondi è arrivata un'altra ragazza" conclude la giovane.

Nel dialogo si inserisce anche il suo ragazzo che racconta: "All'inizio non avevo capito, pensavo la stessero schiacciando e basta perché c'era tanta gente. Dopo, quando ha iniziato a dire che qualcuno le stava mettendo una mano addosso, mi sono girato. Ho visto l'uomo dietro e l'ho presa di forza. Se non ci fossi stato, probabilmente sarebbe stato peggio".

I giorni successivi alla vicenda non sono stati semplici per la ragazza che spiega: "All'inizio non riuscivo a dormire, avevo gli incubi, ora sto meglio". "Non voglio più ripensare a quel momento, mi sono sentita come una preda", conclude la giovane.