La denuncia della polizia penitenziaria: "E' una carneficina". Il Consiglio d'Europa chiede interventi urgenti
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Quattro detenuti si sono tolti la vita nel weekend nelle carceri italiane, portando a 44 i suicidi avvenuti dietro le sbarre da gennaio. Almeno 16 dei detenuti morti erano in attesa di giudizio. Sugli ultimi casi il Garante dei diritti delle persone detenute sta svolgendo approfondimenti assumendo informazioni per capire le modalità dei gesti. "Numeri pazzeschi, indegni di un paese civile, è una carneficina", dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale dell'Uilpa polizia penitenziaria.
"Non abbiamo più parole per commentare e appellarci alla sensibilità della politica - sottolinea l'Uilpa -. A fronte di tutto ciò, infatti, si notano due grandi assenti, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il governo Meloni. Suicidi, omicidi, risse, aggressioni, stupri, traffici illeciti, ma cos'altro deve accadere affinché l'esecutivo prenda atto dell'emergenza in essere e vari misure consequenziali? Siamo dentro un'ecatombe".
Il numero dei suicidi nelle carceri della Penisola preoccupa molto il Consiglio d'Europa: una situazione "allarmante" evidenziata da una tendenza negativa osservata dal 2016 e proseguita nel 2023 e all'inizio del 2024. E sulla quale il governo italiano dovrebbe intervenire "urgentemente", si legge in un documento reso noto venerdì. L'Italia, si legge, è chiamata "ad adottare rapidamente ulteriori misure e a garantire adeguate risorse finanziarie aggiuntive per rafforzare la capacita' di prevenire queste morti".
Per la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi, si tratta di una "situazione insostenibile nel silenzio generale. Il disegno di legge Sicurezza proposto dalla destra non affronta minimamente il sovraffollamento anzi, tutta la legislazione del governo Meloni è tesa ad aggiungere reati, aggravare le pene fino al nuovo reato di rivolta penitenziaria. Il contrario di quello che serve. Per affrontare i gravi problemi di sovraffollamento servono interventi per alleggerire il peso sulle carceri come le misure alternative, non leggi securitarie o reparti di intervento specializzati".