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La situazione sulle donne con figli detenute nelle carceri italiane continua a far discutere. "Se una madre viene condannata e finisce in carcere, le si deve togliere la patria potestà, visto che se si va in carcere vuol dire che si è commesso un reato grave punibile con almeno cinque anni". Così il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha commentato la proposta di legge presentata dalla Lega. "Diverso invece il discorso per la madre che è in carcere per custodia cautelare. In quel caso va bene la detenzione attenuata che può essere trascorsa negli Icam o nelle case famiglia".