fino all'inchiesta sui dossieraggi illegali

Carmine Gallo, i casi che hanno segnato la carriera del super poliziotto

Fu lui a consegnare l'ordinanza di custodia cautelare a Patrizia Reggiani, mandante dell'omicidio del marito Maurizio Gucci, e a prestarle il suo cappotto nel momento dell'arresto

10 Mar 2025 - 10:25
 © Ansa

© Ansa

Prima di essere lui a essere indagato nell'ambito del presunto dossieraggio ai danni di politici e famosi, per trent'anni Carmine Gallo aveva lavorato come servitore dello Stato. Tante le indagini di peso nel suo curriculum, tanto da guadagnare il soprannome di "super poliziotto". Fu lui a risolvere il per esempio il caso Gucci o a fare arrestare il serial killer di Michele Profeta. La morte per infarto mentre era agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su Equalize, nove giorni prima di comparire davanti al Tribunale del riesame. 

Il rapimento di Cesare Casella (1988-1990)

 Nel caso del rapimento di Cesare Casella, Gallo dimostrò per la prima volta le sue doti investigative di alto livello. Il diciottenne fu prelevato a Pavia il 18 gennaio 1988 e rilasciato solo il 30 gennaio 1990, dopo due anni di prigionia tra le montagne dell'Aspromonte. Gallo coordinò le indagini e mantenne i contatti con i rapitori, contribuendo in modo decisivo alla liberazione del giovane. Questo caso lo rese uno specialista nei sequestri di persona orchestrati dalla 'ndrangheta calabrese.

Le indagini sulla 'ndrangheta e il pentimento del boss Morabito (1993)

 Uno dei più importanti successi nella carriera di Gallo fu l'aver convinto al pentimento il boss della 'ndrangheta Saverio Morabito. L'investigatore raccolse le sue confessioni in migliaia di pagine di verbali che, oltre a confluire nell'inchiesta sulla Duomo Connection, portarono all'arresto nell'ottobre del 1993 di circa 200 persone nell'operazione denominata Nord-Sud. Questo colpo alle cosche calabresi operanti nel Nord Italia rappresentò uno snodo fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata.

Il caso Gucci e l'arresto di Patrizia Reggiani (1997)

 Fu sempre Gallo, con la sua squadra, a risolvere il celebre delitto Gucci. Grazie a una soffiata di un informatore, riuscì a ricostruire la complessa trama dell'omicidio che aveva scosso il mondo della moda. Fu lui stesso a consegnare personalmente l'ordinanza di custodia cautelare a Patrizia Reggiani, mandante dell'omicidio del marito Maurizio Gucci. "Quando andai ad arrestarla voleva andare in carcere con una pelliccia, le prestai il mio giaccone", aveva ricordato in un'intervista, rivelando un aneddoto che ben descrive la peculiarità del caso.

Il sequestro di Alessandra Sgarella (1997-1998)

 Nel sequestro di Alessandra Sgarella, imprenditrice liberata nelle campagne vicino a Locri nel settembre del 1998 dopo nove mesi di prigionia, Gallo ricevette mano libera per condurre l'ultima parte delle trattative in Calabria. Quando fu chiamato a deporre in aula sulla vicenda, dichiarò di aver sempre tenuto informata la Procura sugli sviluppi del caso, gestendo una situazione estremamente delicata che si concluse con la liberazione della donna. Questo caso rafforzò ulteriormente la sua reputazione di esperto nella gestione dei sequestri orchestrati dalla criminalità organizzata calabrese.

L'arresto del serial killer Michele Profeta (1999)

 Decisivo fu anche il suo contributo nelle indagini che portarono alla cattura a Padova del serial killer Michele Profeta. In questo caso, l'acume investigativo di Gallo e la sua capacità di coordinare operazioni complesse furono determinanti per assicurare alla giustizia un criminale che aveva seminato terrore e panico. La sua abilità di analizzare gli indizi e intuire le mosse del fuggitivo permisero di chiudere rapidamente il caso.

Il lavoro per Expo Milano 2015

 L'ultimo incarico di Gallo prima di andare in pensione nel 2018 era stato quello di vice dirigente del commissariato di Rho-Pero, dove nel 2015 aveva gestito la sicurezza dei capi di Stato arrivati a Milano per l'Expo. Un'esperienza che ha dimostrato le sue capacità anche nella gestione della sicurezza di eventi internazionali di alta complessità. La sua esperienza pluridecennale nel contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata si è rivelata preziosa nella pianificazione delle misure di sicurezza per un evento che ha visto la partecipazione di leader mondiali e milioni di visitatori.

La fondazione di Equalize e l'inchiesta sulle cyber spie (2018-2024)

 Dopo il pensionamento, Gallo era passato al settore privato, collaborando con Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano (ora autosospeso), e contribuendo alla fondazione della società Equalize. Proprio questa attività gli ha causato i recenti guai giudiziari. Secondo l'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia e della Direzione Nazionale Antimafia, Gallo sarebbe stato il "capo" di una presunta rete di cyber spie che avrebbe portato avanti su commissione un'attività di dossieraggio su larga scala nei confronti di personalità note e meno note, fino ai politici e alle più alte cariche dello Stato.

Nel dicembre 2023, è stato posto agli arresti domiciliari, misura cautelare che stava ancora scontando quando è stato stroncato dall'infarto. Al momento della morte, era in attesa di essere riconvocato dal pm Francesco De Tommasi e dell'udienza fissata per il 19 marzo davanti al Tribunale del Riesame, dove la Procura avrebbe chiesto per lui misure più severe.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri