Ilaria Lamera che per prima "si accampò" davanti al Politecnico lancia un'altra mobilitazione, questa volta davanti alla struttura dismessa di Baggio
Continua la mobilitazione degli universitari contro il caro affitti a Milano. Davanti all'ex ospedale militare di Baggio, un gruppo di studenti e studentesse ha tenuto una conferenza stampa per chiedere alle istituzioni di convertire la struttura dismessa in uno studentato pubblico. A lanciare l'iniziativa Ilaria Lamera, la ventenne bergamasca che a maggio per prima piazzò per protesta una tenda davanti al Politecnico di Milano e il suo esempio si diffuse in tutta Italia.
"Siamo davanti all'ex ospedale militare di Baggio per mandare un segnale alle istituzioni, in particolare a coloro che non ci hanno ascoltato in questi 50 giorni di protesta contro il caro affitti", hanno spiegato gli studenti. Lo stabile, nella periferia ovest di Milano, è "inutilizzato, come molti altri in tutto il territorio nazionale, è di proprietà del demanio militare e può essere convertito facilmente a studentato pubblico".
In passato, la struttura ha avuto diversi utilizzi: durante l'emergenza Covid-19 ospitava un centro per la quarantena e un hub vaccinale, a settembre 2021 era sede di un evento del FuoriSalone. Ora gli universitari chiedono che "edifici come questo vengano assegnati immediatamente ai Comuni, insieme a uno stanziamento economico straordinario che sia in grado di far fronte ai costi necessari per la riconversione, restituendo così aree vuote delle città alle nostre comunità".
Si tratta di una struttura "in ottime condizioni" che le istituzioni "hanno abbandonato" e che "con pochi lavori potrebbe dare un letto a centinaia - se non migliaia - di studenti", si legge nel post pubblicato su Instagram da Ilaria Lamera.
La proposta degli studenti per porre rimedio al caro affitti non si limita all'ex ospedale militare di Baggio. "Finora, infatti, solo il Comune di Milano ha aperto tavoli di discussione per ascoltarci e trovare insieme soluzioni", hanno affermato. Le loro richieste sono rivolte anche al parlamento, per l'approvazione di una legge "che inserisca il diritto all'abitare tra i Livelli Essenziali di Prestazione, sanciti dalla Costituzione".
Al governo, invece, chiedono di fissare "ex ante un numero di posti letto destinati al diritto allo studio, da stabilire con le università e le rappresentanze studentesche, prevedendo che non possano costare più della trattenuta della borsa di studio".