L'interno delle stanze della Domus Santa Marta in Vaticano
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La Domus Sanctae Martha ospita i cardinali elettori in un ambiente sobrio ma funzionale. Ecco come sono organizzate le stanze e le regole di clausura
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Nel cuore della Città del Vaticano, la Domus Sanctae Marthae – conosciuta anche come Casa Santa Marta – è la residenza che accoglie i cardinali durante il Conclave.
Costruita per offrire un alloggio dignitoso ai porporati, la struttura è stata pensata per garantire comfort e riservatezza durante l'elezione del nuovo Pontefice.
La Casa Santa Marta è un edificio di cinque piani situato a sud della Basilica di San Pietro. Commissionata da Papa Giovanni Paolo II e inaugurata nel 1996, la residenza dispone di 105 suite (ognuna con studio e camera da letto), 26 stanze singole e un appartamento di rappresentanza. Ogni stanza è dotata di camera da letto, studio privato e bagno, offrendo un ambiente sobrio ma funzionale per i cardinali elettori.
Le camere della Domus Sanctae Marthae sono progettate con uno stile semplice e pratico, riflettendo la sobrietà richiesta dalla funzione ecclesiastica.
In generale, ogni stanza comprende:
Alcune stanze, come quella occupata da Papa Francesco (suite 201), sono dotate di una piccola TV a schermo piatto. Tutte le camere dispongono di climatizzazione, considerato un importante miglioramento rispetto ai vecchi alloggi del Palazzo Apostolico. L'atmosfera è volutamente austera: arredi in legno, colori neutri e dettagli religiosi discreti. Nella suite di Papa Francesco, ad esempio, erano presenti solo l'essenziale: una lampada da lettura, una sedia, un crocifisso e il suo amato mate, simbolo di umiltà.
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Durante il Conclave, la Casa Santa Marta viene sottoposta a rigide misure di sicurezza per garantire la clausura dei cardinali. Le finestre vengono sigillate, e tutti i dispositivi di comunicazione – inclusi telefoni, radio, televisori e internet – sono disattivati per impedire contatti con l'esterno. Ogni movimento è monitorato per mantenere il massimo riserbo sulle votazioni papali.
Oltre alle stanze private, i cardinali condividono spazi comuni come:
Questi ambienti permettono momenti di preghiera, incontro e riflessione, sempre all'interno delle regole rigorose di riservatezza.
Normalmente, il soggiorno alla Casa Santa Marta ha un costo contenuto rispetto agli standard vaticani: si parla di circa 20-30 euro a notte per religiosi e ospiti istituzionali.
Tuttavia, durante il Conclave, le spese di vitto e alloggio sono coperte direttamente dalla Santa Sede per i cardinali elettori.
La camera 201, al secondo piano della Casa Santa Marta, è tradizionalmente riservata al Pontefice eletto nei giorni successivi al Conclave. Papa Francesco ha scelto di vivere qui stabilmente dal 2013 fino alla sua morte nel 2025, rifiutando gli appartamenti papali ufficiali in favore di uno stile di vita più semplice e vicino agli altri ospiti.
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Con un numero record di 135 cardinali elettori, il Conclave 2025 ha comportato una sfida logistica importante. Essendo disponibili circa 105 stanze, il Vaticano ha dovuto integrare l'accoglienza utilizzando anche altri edifici vicini, come il Collegio Teutonico e altre residenze del piccolo Stato.
Durante il conclave, i cardinali elettori sono sottoposti a una clausura rigorosa, stabilita dalle costituzioni apostoliche. La clausura significa che nessun cardinale può avere contatti con l'esterno: sono vietate comunicazioni telefoniche, scambi di email, utilizzo di internet o qualsiasi forma di messaggio verso l'esterno. Tutto il personale di supporto – come cuochi, medici e addetti alle pulizie – è anch'esso vincolato da giuramento di segretezza assoluta. Questa misura garantisce la totale libertà spirituale e decisionale dei porporati, proteggendo il processo elettorale da influenze esterne.
In condizioni normali, la Casa Santa Marta è riservata a prelati, ospiti della Santa Sede e in alcuni casi a visitatori selezionati su invito.
Durante il conclave, tuttavia, l'accesso viene rigidamente limitato: possono entrare solo i cardinali elettori, il personale strettamente autorizzato e pochi assistenti designati, tutti sottoposti a rigorosi controlli di sicurezza. L'intero edificio viene posto sotto sorveglianza continua, con restrizioni su ogni entrata e uscita, per preservare il carattere di assoluta riservatezza previsto dal conclave.