Su richiesta della Procura di Milano che indaga, dopo la denuncia di alcune associazioni, su una possibile truffa
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La Guardia di Finanza di Milano acquisirà la documentazione presso l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato relativamente alla vicenda del "Pandoro Pink Christmas" sponsorizzato da Chiara Ferragni. La vicenda ha visto multare l'imprenditrice digitale per oltre un milione di euro. I militari dell fiamme gialle hanno ricevuto la delega del procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco, titolare dell'inchiesta per il momento senza indagati aperta dalla Procura di Milano.
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Secondo l'Antitrust, che ha sanzionato le società Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l. che gestiscono i marchi e i diritti relativi alla figura di Chiara Ferragni, (400mila euro e per 675mila euro) e Balocco Industria Dolciaria per 420mila euro, la campagna aveva lasciato intendere ai consumatori che, comprandolo il pandoro, avrebbero contribuito a una donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.
Le società Fenice e TBS Crew hanno incassato la somma di oltre un milione di euro per la licenza dei marchi "Ferragni" e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari. La donazione era invece stata fatta all'ospedale Regina Margherita di Torino dalla Balocco prima che l'operazione di marketing partisse. L'Agcm ritiene che il prezzo del pandoro "griffato", venduto al pubblico a un prezzo pari a circa due volte e mezzo il prezzo del Pandoro classico Balocco, abbia contribuito alla percezione di effettuare una donazione. L'inchiesta del Dipartimento "frodi e tutela consumatori" della Procura di Milano è stata aperta in seguito all'esposto per truffa aggravata depositato da alcune associazioni di consumatori in oltre 100 Procure d'Italia.
Sulla vicenda si era anche scatenata una polemica politica. Prima l'attacco da parte di Giorgia Meloni dal palco di Atreju e il conseguente contro attacco di Fedez, marito di Chiara Ferragni, che aveva accusato il governo di non pensare ai veri problemi del Paese. Nei giorni successivi anche Chiara Ferragni aveva preso parola e tramite il proprio profilo Instagram aveva chiesto scusa per la vicenda parlando di una "comunicazione sbagliata" e annunciando l'intenzione di voler donare al Regina Margherita il milione di euro percepito sulla operazione di marketing a cui avrebbe aggiunto l'eventuale sanzione ridotta dall'Agcm. Le società della Ferragni hanno infatti impugnato la multa dell'Antitrust e annunciato ricorso. Nel frattempo però la crisi di immagine non si è conclusa e anzi, ora sotto accusa è arrivata anche una sponsorizzazione di uova di Pasqua avvenuta negli anni 2020-2021 anch'essa legata ad una donazione.