La difesa di Stasi: "Dna leggibile, e compatibile con quello di Sempio". Accertamenti anche sulle impronte delle scarpe e delle dita trovate a casa della vittima
"Per noi valgono solo le sentenze, ce ne sono state tante". Così la madre di Chiara Poggi, Rita, commenta la riapertura dell'indagine sull'omicidio di Chiara Poggi, per il quale Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. E il legale della famiglia sottolinea che "è il settimo tentativo di far cadere un giudicato ed è davvero raro, straordinario. Dopo la sentenza passata in giudicato della vicenda se ne sono occupati in totale una quarantina di magistrati, tutti sostenendo la piena responsabilità di Stasi". Nel nuovo filone risulta indagato per omicidio in concorso Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, che, secondo quanto ha riferito l'avvocato difensore, "sta male ed è provato".
"Attendiamo gli esiti di questa ulteriore inchiesta", aggiunge il legale, che ha già presentato in procura a Pavia la richiesta di poter depositare la nomina per la parte offesa.
"Al momento noi non faremo un'istanza di revisione del processo sull'onda mediatica - chiarisce l'avvocato Giada Bocellari, che assiste Alberto Stasi -. Non abbiamo fretta di fare cose eclatanti, non si tratta ormai di tirare fuori qualcuno di galera, perché Alberto la pena l'ha già praticamente scontata". La legale precisa poi che l'istanza di revisione "la faremo prima o poi", quando "avremo gli esiti della consulenza dei pm" di Pavia sulle tracce genetiche, che sarebbero riconducibili ad Andrea Sempio, ma "ora attendiamo" le nuove indagini. L'avvocato chiede poi ai media di essere "garantisti con Sempio, cosa non fatta con Stasi".
Tornando sul Dna il legale difensore sottolinea come la consulenza firmata dai genetisti Lutz Roewer e Ugo Ricci, chiarisce che il tracciato del materiale genetico maschile, repertato nelle unghie di Chiara Poggi, è "leggibilissimo". Dalla consulenza successiva disposta dai pm di Pavia, come si legge nel provvedimento di Cassazione di riapertura indagini, è emerso, poi, che uno dei "cinque aplotipi repertati, e precisamente quello relativo ad Andrea Sempio risultava compatibile con quelli ottenuti dai margini ungueali della vittima".
Nel nuovo filone di indagini, sarà altresì necessario stabilire quanto siano compatibili le impronte del 37enne con quelle trovate a casa Poggi. Lo si evince dal provvedimento della Cassazione. Bisognerà verificare la "compatibilità della grandezza delle impronte repertate sul luogo del delitto con la taglia delle scarpe" di Andrea Sempio e di comparare le impronte digitali nella villetta di Garlasco, tra cui quelle rintracciate sul dispenser nel bagno dove l'assassino si sarebbe lavato le mani.
Sul caso interviene anche lo stesso Alberto Stasi, che dice di aver "fiducia che sia fatta piena luce, fiducia nella verità e nella giustizia soprattutto per Chiara". "Alberto è molto razionale - ha detto ancora la sua legale -. Ormai ha praticamente scontato la sua pena ed è fiducioso, però, che sia fatta giustizia, perché lui si è sempre dichiarato estraneo ai fatti".
Andrea Sempio compie oggi, 12 marzo, 37 anni. Un compleanno amaro dato che giovedì dovrà presentarsi negli uffici del servizio investigazioni scientifiche dei carabinieri, a Milano, per essere sottoposto al tampone salivare per l'estrapolazione del Dna. L'uomo è residente a Garlasco, ma non è a casa. E non è neppure al lavoro, un negozio di telefonia dal quale ha preso alcuni giorni di ferie poiché "sta male, deve avere contatti con il pubblico e non se la sente di vedere nessuno". E' quanto spiega il legale che lo difende, l'avvocato Massimo Lovati. Il legale lo ha visto molto provato e lo accompagnerà in caserma per i rilievi. Il prossimo passo sarà poi quello di incontrare la pm di Pavia Valentina De Stefano "per cercare di capirci qualcosa di più".