Tommy Gilardoni, 24 anni, sarebbe rientrato a casa La Russa quel mattino del 19 maggio e avrebbe avuto un rapporto con la ragazza
L'amico di Leonardo Apache La Russa, il dj presente nella casa del presidente del Senato la notte in cui sarebbe stata violentata una ragazza, è stato identificato da investigatori e inquirenti. Si tratta del dj Tommy Gilardoni, 24 anni, che ha suonato nella serata organizzata alla discoteca Apophis il 18 maggio dove La Russa jr ha incontrato la 22enne sua ex compagna di scuola che successivamente l'ha denunciato. Anche Gilardoni, sempre stando alla denuncia della ragazza, avrebbe partecipato alla violenza.
Anche al dj è contestata la violenza sessuale. Anche lui sarebbe rientrato a casa La Russa quel mattino del 19 maggio, dopo aver suonato nel corso della serata in discoteca. La 22enne, nella denuncia arrivata il 3 luglio sul tavolo dell'aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, aveva scritto di avere "ricordi della notte vaghi" perché "drogata". L'unico "dato certo", aveva messo nero su bianco, "è che Leonardo mi ha dato un drink, mi ha portato a casa sua, senza che io fossi nelle condizioni tali da poter scegliere" e, quando lei si è svegliata, lui "ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali, lui e l'amico, sempre a mia insaputa".
La ragazza, ex compagna di liceo di La Russa, aveva fatto riferimento nella querela a tale "Nico", così l'aveva chiamato riportando parole di Leonardo, stando alla sue versione, e anche per questo investigatori e inquirenti hanno avuto problemi per giorni ad identificare l'altro ragazzo che avrebbe dormito nell'abitazione, ma in un'altra camera. Nelle scorse ore, nelle indagini condotte dalla Squadra mobile, si è arrivati alla precisa identificazione di quel dj che lavora in un club di Londra e che anche al momento si troverebbe all'estero.
E' stato identificato con certezza lunedì sera anche grazie a una serie di elementi raccolti nell'inchiesta, tra cui l'analisi di alcuni contatti telefonici e le testimonianze che proseguono da giorni, anche di altri ragazzi che erano presenti alla festa all'Apophis del 18 maggio. Gli inquirenti hanno deciso di contestare pure a lui l'accusa di violenza sessuale e di non optare per un'imputazione di abusi di gruppo a carico di entrambi, anche perché le indagini dovranno appurare non solo se la ragazza sia stata violentata in stato di incoscienza, come lei ha raccontato, ma anche se quelle violenze siano avvenute in fasi diverse.
Intanto, un altro passo dell'indagine saranno le operazioni tecniche, previste per le prossime ore, necessarie per effettuare la copia forense del telefono sequestrato venerdì a La Russa junior. Le verifiche, alla ricerca di video, foto, messaggi e telefonate sui social utili per le indagini, riguarderanno solo il cellulare, che è stato accertato essere nella disponibilità del giovane. E non la Sim che è stata, invece, restituita dagli inquirenti in quanto non oggetto del sequestro, essendo intestata allo studio legale del padre. Per l'eventuale sequestro della scheda, se sarà necessario, i pm dovranno inoltrare una richiesta alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato.