"il fatto non è più previsto dalla legge come reato"

Caso mascherine, il Gup di Roma assolve Arcuri

Per gli altri imputati, una decina circa, che hanno scelto il rito ordinario, il Gup, accogliendo le richieste della procura, ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzione sollevando la questione di costituzionalità relativa all'attuale "formulazione del traffico d'influenze illecite"

31 Gen 2025 - 17:50
 © Afp

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Il Gup di Roma ha assolto Domenico Arcuri, l'ex commissario straordinario per l'emergenza Covid, dall'accusa di abuso d'ufficio nel processo sulle mascherine importate dalla Cina "perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato". La commessa dei dispositivi di protezione avvenne all'inizio della pandemia, nel marzo 2020, con una fornitura da oltre 800 milioni di mascherine che secondo l'accusa costò allo Stato oltre un miliardo di euro. Per gli altri imputati, una decina circa, che hanno scelto il rito ordinario, il Gup, accogliendo le richieste della procura di Roma, ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzione sollevando la questione di costituzionalità relativa all'attuale "formulazione del traffico d'influenze illecite".

La sentenza nei confronti di Arcuri è stata emessa al termine del rito abbreviato. I pubblici ministeri nei mesi scorsi avevano chiesto 16 mesi di pena per Arcuri. La requisitoria è stata fatta però prima che venisse abolito il reato di abuso d'ufficio.

Rispetto agli 800 milioni di mascherine pagate oltre 1,2 miliardi alla Cina per fronteggiare la pandemia, è già stata archiviata l'accusa di corruzione ed è venuto meno pure il peculato.

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