Si tratta di uno degli elementi emersi dalla perizia balistica, disposta dalla procura della Repubblica di Biella per chiarire la dinamica dei fatti avvenuti durante il veglione di San Silvestro nei locali della Pro Loco a Rosazza
"Il colpo che ferì alla coscia Luca Campana (il genero di Pablito Morello, caposcorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, presente al veglione, ndr), prima di colpirlo, 'strusciò' il tavolo in modo radente". Si tratta di uno degli elementi emersi dalla perizia balistica, disposta dalla procura della Repubblica di Biella, per chiarire la dinamica dei fatti avvenuti durante il veglione di San Silvestro nei locali della Pro Loco a Rosazza, in provincia di Biella, dove un colpo partito dalla pistola del parlamentare Emanuele Pozzolo ha ferito il 31enne.
Secondo quanto apprende l'agenzia LaPresse da fonti qualificate, nella perizia balistica redatta dalla perita Raffaella Sorropago, le conclusioni riportate sarebbero compatibili con le testimonianze di Campana e del figlio. L'esame balistico, infatti, ha ricostruito che il fatto sarebbe avvenuto intorno a un tavolo rettangolare, dove c'erano delle persone in piedi, fra cui Pozzolo, e che il proiettile che ferì Campana è partito dal centro del tavolo verso il lato corto in direzione della cucina, dove si trovava il 31enne, poi ferito.
Dunque, la perizia inguaierebbe Pozzolo. Lo scrivono la Repubblica, Corriere e La Stampa. Lo studio ha ricostruito la traiettoria del proiettile partito dall'arma di Pozzolo che ha ferito alla coscia Campana. Dopo il ferimento, il 31enne aveva dichiarato di aver visto Pozzolo appoggiare il piccolo revolver sul tavolo vicino al quale si trovavano anche lui e Morello e che subito dopo era partito il colpo. E la perizia confermerebbe la sua versione: i residui di polvere supporterebbero la tesi dell'estrema vicinanza del revolver al tavolo, nel momento in cui partì il colpo. Oltre a una macchia di polvere nera sul mobile sarebbe rimasto il segno leggerissimo del proiettile, che, come si diceva, lo avrebbe scalfito, prima di colpire Campana.
L'unico indagato rimane Pozzolo, che aveva sostenuto di non aver sparato lui. Sentito dai magistrati non aveva rilasciato dichiarazioni avvalendosi della facoltà di non rispondere.