Sentenza "rivoluzionaria": il subentrare di una famiglia di fatto fa cadere la necessità del mantenimento da parte dell’ex coniuge
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E' finita l'era del mantenimento a vita: se uno degli ex coniugi ha un nuovo compagno con il quale convive decade il diritto agli alimenti. Lo ha deciso la Corte di Cassazione con una sentenza rivoluzionaria che, di fatto, rinnova un concetto già avanzato nel 2011: il subentrare di una famiglia di fatto fa cadere la necessità economica degli alimenti da parte dell'ex coniuge.
Il caso su cui la Cassazione è stata chiamata a decidere riguarda una coppia di Brindisi che, nel 2006, ha ottenuto il divorzio. Nel 2010 arriva il provvedimento definitivo che obbliga il marito a pagare un assegno di mille euro mensili alla ex moglie. L'uomo, però, ha impugnato il provvedimento perché la sua ex convive con un altro uomo. E i giudici gli hanno dato ragione: il mantenimento non può più essere considerato come un vitalizio perché la situazione va rivalutata quando si creano altri legami affettivi.
Con la sentenza 6855 del 3 aprile 2015 viene data molta più forza alla convivenza. "L'espressione famiglia di fatto – è scritto - non consiste soltanto nel convivere come coniugi, ma indica prima di tutto una famiglia, portatrice di valori di stretta solidarietà, di arricchimento e sviluppo della personalità di ogni componente e di educazione dei figli". Dunque, quando si riconosce che con la nuova convivenza si è creata una "famiglia di fatto", "si rescinde ogni connessione con il tenore e il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, e con ciò ogni presupposto di riconoscibilità di un assegno divorzile".