Originario del Ghana

Castel Volturno, è morto Jerry Boakye: il 29enne vittima di un'aggressione razzista nel 2018

Uno sconosciuto lo colpì con un pugno alla schiena tanto forte da renderlo paralitico

21 Ott 2020 - 19:15
Caos a Napoli, "aggredita" un'altra ambulanza © Tgcom24

Caos a Napoli, "aggredita" un'altra ambulanza © Tgcom24

E' morto, a soli 29 anni, Jerry Boakye, un saldatore originario del Ghana, vittima, nel 2018, di un'aggressione razzista a Castel Volturno (Caserta). Il ragazzo aveva ricevuto un pugno alla schiena mentre scendeva dall'autobus e da allora era rimasto paralizzato, incapace di muovere mani e gambe. Due anni fa, era stata avviata una raccolta fondi per sostenere le sue cure mediche. Ora quei soldi saranno utilizzati per spedire la salma in Ghana.

L'annuncio dell'avvocato - E' morto mentre stringeva la mano di un'infermiera, Jerry Boakye, 29enne di origine ghanese, che lavorava come saldatore in un'officina a Castel Volturno. A dare l'annuncio il suo avvocato, Hilarry Sedu: "Io lo vedevo, in questi ultimi giorni, che tu non sei fatto per la sedia. Che la tua anima si era ribellata ai soprusi in Africa, figuriamoci se adesso si sarebbe acquietata su di una sedia a rotelle. Purtroppo ho avuto ragione, ieri sei scappato via, ti sei ribellato a quel corpo inerme".

La storia di Jerry - Il 29enne era stato vittima di un'aggressione a sfondo razzista nel 2018. Mentre scendeva dall'autobus, uno sconosciuto gli sferrò un pugno alla schiena, così forte da renderlo paralitico. La sua storia aveva commosso il web, tanto da spingere Celestina Morando ad avviare una raccolta fondi, a cui hanno contribuito tantissime altre persone, per pagargli le cure mediche.

"Con immenso dolore informo che nella notte fra il 19 e il 20 ottobre se ne è andato il nostro Jerry. Da solo, in un letto d'ospedale, dove però una dolcissima dottoressa gli ha tenuto la mano fino alla fine", ha scrito Celestina, che ha aggiunto: "Jerry si era stancato di vivere, ultimamente rifiutava le terapie, rifiutava il cibo: non aveva più speranza. E noi, a causa del virus, non abbiamo potuto stargli vicino come avremmo voluto".

I soldi raccolti - La raccolta fondi è ancora attiva e servirà a riportare la salma di Jerry nella sua terra d'origine, il Ghana, e a sostenere economicamente la sua famiglia.

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