Il giorno dopo la strage

Casteldaccia (Palermo), i cinque operai morti non sarebbero dovuti scendere nelle fognature | Un superstite: "È successo qualcosa di imprevisto"

Il contratto di appalto stipulato con Amap, prevedeva che l'aspirazione dei liquami avvenisse dalla superficie attraverso un autospurgo e che il personale non scendesse sotto terra

29 Mag 2024 - 14:29

I cinque operai morti a Casteldaccia (Palermo) durante la manutenzione della rete fognaria non sarebbero dovuti scendere all'interno della stazione di sollevamento. Il contratto di appalto stipulato con Amap, la municipalizzata che aveva dato alla loro ditta, la Quadrifoglio group, l'appalto dei lavori, prevedeva che l'aspirazione dei liquami avvenisse dalla superficie attraverso un autospurgo e che il personale non scendesse sotto terra. Per questo motivo nessuna delle vittime indossava la mascherina né aveva il gas alert, un apparecchio che misura la concentrazione del solfuro di idrogeno, il gas che poi li ha uccisi.

© Tgcom24

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La testimonianza di un superstite

 "Ho lavorato fino alle 10 nella vasca e tutto è filato liscio. Mi ha dato il cambio mio cugino Giuseppe Miraglia (una delle vittime, ndr). Poi è successo qualcosa d'imprevisto". Giovanni D'Aleo, 44 anni, operaio scampato alla strage, ha raccontato a uno dei soccorritori nei momenti concitati della tragedia quando accaduto. Durante la mattina nel cantiere in cui si svolgeva la manutenzione della rete fognaria tutto sembrava filare liscio. Gli operai avevano iniziato il lavoro alle 8 e dopo due ore si erano dati il cambio. D'Aleo sarebbe andato a rifocillarsi dopo essere stato per ore nella zona della vasca dell'impianto. Resta da capire cosa sia successo dopo. "Ho capito subito che era accaduto qualcosa di grave e ho dato l'allarme", ha aggiunto in lacrime l'operaio.

Fotogallery - Palermo, operai intrappolati nelle fogne: 5 uccisi dalle esalazioni

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Strage sul lavoro a Casteldaccia (Palermo), ecco chi sono le vittime

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© Facebook  | Ignazio Giordano
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Uil: "Basta morti e lacrime di coccodrillo"

 "Basta morti sul lavoro. Basta lacrime di coccodrillo. Siamo qui davanti alla Prefettura per chiedere interventi reali e veri come l'istituzione del tavolo permanete sulla Salute. Ma anche che il governo regionale metta in campo ogni iniziativa utile per aumentare la pianta organica degli ispettori, indispensabili per garantire che i datori di lavoro attuino tutti gli adempimenti previsti dalla legge in materia di sicurezza". Lo ha affermato la segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti, presente al sit in a Palermo. "Devono essere sanzionate - ha aggiunto - le aziende che non rispettano le leggi in materia di sicurezza ed necessaria più formazione per tutti i lavoratori. La cultura della prevenzione è fondamentale e deve partire già dalle scuole".

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