Il profilo dei due fedelissimi nerazzurri finiti nelle cronache dei giornali
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A Cernusco sul Naviglio (Milano) si è consumato un omicidio tra fedelissimi dell'Inter. Andrea Beretta (nella foto a destra), 49 anni, durante una lite avrebbe risposto all'aggressione di Antonio Bellocco (nella foto a sinistra), 39 anni, uccidendolo a coltellate. Ma chi sono i due personaggi finiti sulle cronache di oggi (4 settembre)? Si tratta di Andrea "Berro" Beretta, che viene ritenuto uno dei capi ultrà dell'Inter cresciuto all'ombra di un altro storico capo ultrà nerazzurro Vittorio Boiocchi e di un altro tifoso della squadra di calcio milanese, Antonio Bellocco, figlio e nipote di due esponenti legati alla 'ndrangheta.
La consacrazione a leader della curva interista di Beretta arriva all'indomani dell'omicidio di Boiocchi, avvenuto il 30 ottobre del 2022. L'uomo, accusato di avere ucciso Antonio Bellocco, era già stato condannato ad un anno di carcere - pena poi tramutata in multa - per aver aggredito un bagarino napoletano nel febbraio del 2022. In quella circostanza, Beretta rimediò anche un Daspo decennale che va ad accumularsi al divieto di entrare o dimorare a Milano per la "grave pericolosità" sociale.
Titolare di un negozio di abbigliamento a Pioltello, Beretta rimediò una denuncia per furto nel 2000, vide il suo coinvolgimento in una vasta operazione antidroga nel 2002, un'aggressione ai danni di un ex cognato nel 2014, anche questa avvenuta a Cernusco sul Naviglio, l'aggressione a un 57enne extracomunitario, l'assalto ad un locale prima della partita Inter-Roma del 26 febbraio 2017. Diversi i Daspo a cui è stato sottoposto: Beretta ha violato la misure in più occasioni: due volte nel 2019, due nel 2020 e tre nel 2021.
Antonio "Totò" Bellocco era figlio e nipote di due importanti esponenti del clan di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. Una delle più potenti e temute famiglie mafiose calabresi. Il padre, Giulio Bellocco, è morto a inizio anno nel carcere di Opera, dove si trovava rinchiuso in regime di 41-bis. Antonio Bellocco aveva già alle spalle condanne per episodi legati alla criminalità organizzata. Residente a Pioltello, nell'hinterland milanese, il 39enne era sposato e lascia un figlio.
Avvicinatosi circa un anno fa agli ambienti del tifo organizzato dell'Inter, Bellocco era divenuto una figura fissa tra gli ultrà nerazzurri. Compare come vero protagonista della tifoseria milanese. Risale ad appena 17 ore fa invece la storia pubblicata da Marco Ferdico, ritenuto un altro esponente più di rilievo della tifoseria nerazzurra, titolata "Fratelli di Milano", che ritrae anche Bellocco e Berretta insieme a un gruppo di amici in un campo di calcetto. Cosa sia successo dopo al momento non si sa.