Secondo l'ex terrorista "il cibo inadeguato mette a rischio la mia salute". Il figlio della vittima: "Ancora un privilegiato, assurdo che qualcuno gli dia ancora spazio"
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"Rido davvero". Inizia così lo sfogo di Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, gioielliere milanese ucciso nel 1979 da Cesare Battisti. "È ancora un privilegiato, e questa la trovo un'assurdità". L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo negli ultimi giorni si è lamentato del cibo che gli viene servito in carcere, definendolo "inadeguato e dannoso per il mio precario stato di salute". "Era abituato a mangiare ostriche e pasta alle vongole in riva al mare", continua Torregiani, "come può piacergli il cibo del carcere?"
Lo sfogo - Parlando all'agenzia stampa Adnkronos, Torregiani prosegue ricordando l'attentato in cui morì il padre e lui perse l'uso delle gambe. "Credo che un uomo capace di questo non meriti attenzione. Se un detenuto comune si lamenta, nessuno lo ascolta. Se è lui a farlo, fa subito notizia. Io sono garantista e sono per la tutela dei diritti di tutti, ma qui stiamo davvero esagerando".
Lo stesso Torregiani ha poi continuato il suo sfogo con un post su Facebook: "Quando per anni hai armato la tua mano e ti trovi a pagare pegno, le monete che dovresti spendere sono il silenzio e il rammarico. Paragonare le tue catene a quelle del Conte di Montecristo è assai irritante. Anche qui fuori c'è gente che vive di stenti ma non si lamenta".
La richiesta - Il legale di Battisti, l'avvocato Gianfranco Sollai, ha richiesto degli accertamenti medici per verificare lo stato di salute, "che è un diritto garantito dalla Costituzione". Nel caso gli esami ricontrassero dei peggioramenti, l'uomo potrebbe tornare a richiedere gli arresti domiciliari.
Una prima richiesta, respinta, era stata avanzata durante la fase 1 dell'emergenza Covid19. Inoltre, Battisti si trova ancora in stato di isolamento presso il carcere di Oristano. Secondo l'avvocato, il "regime è scaduto formalmente il 14 luglio 2019, ma di fatto mai revocato"
Le reazioni - Le parole dell'ex Pac hanno provocato dure reazioni dai diversi schieramenti politici. L'ex deputato e senatore Stefano Pedica (Pd) ha definito le sue richieste "vergognose". La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni si augura che "nessuno perda tempo ad assecondare le sue richieste", mentre Matteo Salvini lo ha esortato a "tacere e digiunare".