Nel 2011, dopo avere scoperto di avere un tumore, la 28enne romana decise di rimandare le cure per non fare del male al bambino che portava in grembo. Per lei è stata avviata la causa di beatificazione
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Una strada, una piazza, o un giardino di Roma sarà dedicato a Chiara Corbella Petrillo, la mamma che, incinta, rifiutò le cure contro il cancro per non compromettere la gravidanza. Una storia, la sua, che ha commosso l'Italia dieci anni fa. La giovane è morta il 13 giugno del 2012.
Ed è proprio perché sono trascorsi dieci anni dalla sua morte che il Campidoglio potrà avviare le pratiche per l'intitolazione di un luogo pubblico. Il regolamento capitolino prevede, infatti, che prima di poter intitolare una via o una piazza a un personaggio debba trascorrere questo lasso di tempo.
Ma chi era Chiara Corbella Petrillo? Ventotto anni, sposata con Enrico Petrillo, un giovane conosciuto durante un pellegrinaggio a Medjugorje, scopre di avere un tumore durante la terza gravidanza. Una notizia terribile per lei. Chiara Corbella, infatti, ha già subito la perdita di due bambini, nati con gravi malformazioni.
La prima gravidanza risale al 2008, appena tornata dal viaggio di nozze. L’ecografia mostra una grave malformazione del feto. Nasce una bambina, Maria Grazia Letizia, ma muore dopo circa mezz’ora dalla nascita. Qualche mese dopo Chiara Corbella scopre di essere nuovamente incinta. Anche il secondo bambino, Davide Giovanni, nasce, però, con una gravissima malformazione: muore dopo poco tempo. Quindi, finalmente, la terza gravidanza. Questa volta tutto sembra procedere per il meglio. Ma prima della nascita del bambino, Chiara Corbella scopre di avere un tumore.
Chiara affronta durante la gravidanza la prima delle due fasi di un intervento per asportare un cancro alla lingua. Per la seconda fase occorrerà aspettare che il bambino, che lei già chiama Francesco, sia nato. La giovane mamma decide di rimandare le cure per non fare male al piccolo che porta in grembo. Nel suo diario scrive: "Per la maggior parte dei medici Francesco era solo un feto di sette mesi. E quella che doveva essere salvata ero io. Ma io non avevo nessuna intenzione di mettere a rischio la vita di Francesco per delle statistiche per niente certe che mi volevano dimostrare che dovevo far nascere mio figlio prematuro per potermi operare".
Francesco Petrillo nasce il 30 maggio 2011. Quattro giorni dopo Chiara Corbella affronta la seconda fase dell’intervento iniziato durante la gravidanza. Appena possibile, comincia chemioterapia e radioterapia. Ma il tumore ha ormai preso il sopravvento. Dopo la sua morte, è stato avviato un processo di beatificazione e canonizzazione. Ora la decisione del Campidoglio di intitolarle una strada, un giardino o una piazza.
Il motivo di questa intitolazione è stato spiegato dall’assessore capitolino Tobia Zevi, che ha detto: “Per salvare il suo terzo figlio Francesco, dopo averne persi già due in passato, Chiara Corbella decise di non curare il cancro che la stava colpendo per portare avanti la gravidanza. Una storia straziante, di una sofferenza indicibile. Scomparsa nel 2012, Roma le dedicherà un luogo della città per portare avanti la sua memoria”.