preso in affido in ospedale

Chiara e quel bimbo malato che nessuno voleva: "Ogni giorno è stato un dono"

Kaif è morto il primo maggio, a giugno avrebbe compiuto 4 anni. Aveva una sindrome rara ed era stato abbandonato dai genitori. Poi è arrivata la donna, 47enne di Firenze, che l'ha preso in affido

03 Mag 2022 - 13:23
 © Facebook

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Aveva una sindrome rara che conta 170 casi in tutto il mondo, era stato abbandonato dai genitori in un letto di ospedale, poi è arrivata Chiara e la sua vita, almeno negli ultimi due anni, ha iniziato a prendere forma e colore. Kaif le era stato affidato dopo l'incontro al Meyer di Firenze avvenuto alcuni mesi prima: avrebbe compiuto 4 anni a giugno, è morto domenica. Ma la sua mamma affidataria non rimpiange nulla, anzi: "Fu amore a prima vista - racconta a La Nazione - ogni giorno con lui è stato un dono". 

Chiara Fossombroni, 47enne consigliera del Quartiere 2 di Firenze, aveva conosciuto il bimbo quando aveva un anno e mezzo: "Quando ci siamo incontrati - racconta - era sdraiato su un letto a guardare il soffitto. Non era mai uscito dall'ospedale, per i primi due anni non ha potuto mangiare né bere, nutrendosi tramite un sondino. Si è appoggiato sul mio seno e io sono diventata sua madre".

Hanno trascorso gli ultimi due anni di vita sempre insieme: Kaif ha scoperto con lei il mare, il sole, l'erba, il vento. Poi, negli ultimi mesi, le sue condizioni si sono aggravate ma Chiara non ha mai voluto pensare che quella fosse la fine, piuttosto si è concentrata sul "dono" di ogni attimo vissuto insieme. "Il professor Massimo Resti che lo aveva in cura, - ricorda - mi disse che aveva tanto bisogno di affetto che si sarebbe attaccato anche a un manico di scopa pur di trovarne. Quel manico di scopa sono stata io",

Infine ha lanciato un appello a favore dei bimbi abbandonati in cerca di affido. "Non vi fate spaventare dalla disabilità, incontrate questi bambini. Se come è successo a me, sboccia l'amore, e può sbocciare solo incontrandosi davvero, sarà la cosa più bella che vi potrà mai capitare". 

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