il delitto di garlasco

Andrea Sempio, chi è l'amico del fratello di Chiara Poggi

Aveva 19 anni all'epoca del delitto. Era già stato indagato, ma fu archiviato. Nonostante i legali di Stasi avessero notato molte incongruenze

11 Mar 2025 - 18:03
 © Italy Photo Press

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Andrea Sempio aveva appena 19 anni quando fu uccisa Chiara Poggi, nella villetta di Garlasco dove la ragazza abitava con i suoi genitori, il 13 agosto 2007. Era già stato indagato tra il 2016 e il 2017 per l'omicidio della ragazza, a seguito di un esposto presentato dagli avvocati di Alberto Stasi, il fidanzato della ragazza condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni. Ma la sua posizione fu archiviata dalla Procura di Pavia. Quella stessa Procura che ora, alla vigilia del suo 37esimo compleanno (che cade il 12 marzo) lo rimette sotto la lente d'ingrandimento

Perché era stato indagato

 Andrea Sempio abitava a Garlasco ed era un grande amico di Marco Poggi, fratello di Chiara. Pochi giorni dopo il delitto, viene convocato dai carabinieri come tutte le persone che gravitano attorno alla famiglia Poggi, per rispondere a una semplice domanda: dove si trovava la mattina in cui Chiara veniva massacrata (con un'arma che non sarà mai trovata). "Alla libreria Feltrinelli di piazza Ducale, a Vigevano", risponde Sempio. Ma i difensori di Alberto Stasi avevano evidenziato che il 13 agosto era un lunedì, e il lunedì il negozio è chiuso. L'alibi di Sempio vacilla.

Questione di orario

 Le indagini restringono l'orario della morte di Chiara tra le 9.12 e le 10 di mattina. Sempio verrà risentito dagli investigatori quindici mesi dopo, il 4 ottobre 2008, e solo in quell'occasione esibirà lo scontrino di un parcheggio in zona palazzo Ducale, conservato in ottime condizioni nonostante fosse passato più di un anno. Sul biglietto si leggeva la data del 13 agosto 2007, l'orario riportato era 10.30.

Le telefonate

 L'attenzione dei legali di Stasi si concentra anche su alcune chiamate intercorse tra il numero di cellulare di Andrea Sempio e quello di casa Poggi. In tre casi la chiamata partì dalla villetta (il 30 luglio, il 2 e il 3 agosto) e gli investigatori ritennero che all'apparecchio ci fosse il fratello minore di Chiara. Negli altri tre casi invece le telefonate avvennero il 4, il 7 e l'8 agosto: tutte telefonate brevissime, rispettivamente di 10, 2 e 21 secondi. La seconda e la terza si collocavano nel periodo in cui Marco Poggi e i genitori erano già partiti per le vacanze in Trentino, il 5 agosto, e Chiara era rimasta da sola a Garlasco per fare compagnia al fidanzato Alberto Stasi che stava finendo la tesi.

Il Dna

 Sempre secondo i difensori di Alberto Stasi, tracce di Dna furono trovate sotto le unghie di Chiara Poggi e secondo il collegio difensivo sarebbero appartenute ad Andrea Sempio. Ma quel Dna, in tutti i processi, fu ritenuto inidoneo a qualsiasi comparazione. Così come non fu ritenuto significativo che il suo numero di scarpe coincidesse con quello della traccia trovata vicino al cadavere di Chiara Poggi.

I disegni su Facebook

 Il 17 dicembre 2014 Stasi viene condannato per la prima volta dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano. Lo stesso giorno Andrea Sempio posta sul suo profilo Facebook un disegno che ritrae un ragazzo e una ragazza, per certi versi somiglianti ad Alberto e Chiara, e alcune immagini del Piccolo Principe, il libro preferito di Stasi, con due frasi in francese tratte proprio dal libro di Antoine de Saint-Exupéry: "L’essenziale è invisibile agli occhi" e "Non dimenticare il mio segreto". Coincidenze, stabilirono gli inquirenti. Di cui ora si torna a parlare.

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