Fermate per il coronavirus

Chiusura discoteche, il sindacato dei gestori annuncia il ricorso al Tar | Viminale rafforza i controlli sulla movida

Gli imprenditori chiedono compensazioni con Cig e Iva al 4% per il fatturato a rischio. E intanto si teme per l'organizzazione di feste abusive

17 Ago 2020 - 20:57
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Il Silb Fipe, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha annunciato l'intenzione di presentare un ricorso al Tar del Lazio per la riapertura immediata delle aziende. Ad anticiparlo è Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp durante il direttivo nazionale del sindacato. "La chiusura è ingiustificata - spiega Pasca - ci sono assembramenti da per tutto: sulle spiagge, nei luoghi della movida, sui treni regionali. Perché penalizzare solo noi?".

I giovani di oggi "sono irrispettosi e maleducati, se ne fregano di tutti e di tutto. Se venissero sanzionati ci penserebbero due volte, prima di non indossare la mascherina. Non possiamo risponderne sempre noi", dice Pasca. "Se i ragazzi non rispettano le regole cosa dobbiamo fare? Il rimedio è sanzionare le persone che non rispettano le norme e anche i locali che non le fanno rispettare", aggiunge. "Nei locali si sta per ballare e socializzare - aggiunge - e dal 13 giugno non ci sono stati casi di contagio nelle discoteche. I contagi registrati vengono da vacanzieri che tornano dall'estero. Ma solo noi veniamo penalizzati".

Il Silb teme anche che i giovani che prima riempivano le piste andranno ora ad alimentare l'organizzazione di feste abusive in villa con zero controlli e nessun invito a rispettare distanze o a indossare la mascherina. Sul versante economico, sono state richieste compensazioni con Cig e Iva al 4% per quattro miliardi di fatturato a rischio.

Viminale rafforza i controlli Dopo l'ordinanza del ministero della Salute sullo stop al ballo e sull'obbligo di mascherine dalle 18 alle 6 nei luoghi della movida, il capo di gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, ha inviato una circolare ai prefetti per invitarli a convocare i Comitati provinciali dell'ordine e della sicurezza. L'obiettivo è quello di organizzare i servizi di vigilanza sul territorio per far rispettare le nuove prescrizioni. In sostanza, ogni prefetto rafforzerà i servizi di vigilanza sui luoghi più a rischio assembramenti e sui locali della movida per verificare il rispetto del divieto di ballo e l'obbligo di indossare la mascherina.

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