Lo strumento anti aggressione ha caratteristiche specifiche e il Trentino chiede ne sia consentito l'utilizzo anche ai cittadini
Una legge che prevede la dotazione di spray anti orso ai forestali: è quanto ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, sottolineando che il ministero dell'Interno "è favorevole all'iniziativa normativa. Gli spray, ha aggiunto Ciriani, "sono usati in aree di diversi Paesi con presenza di orsi, per evitare l'impiego di armi da fuoco che pare eccessivo. Questi dispositivi sono da qualificarsi come armi ed è prudente che siano usati da personale specializzato e appositamente addestrato".
Una richiesta che la Provincia autonoma di Trento aveva presentato già cinque anni fa e l'ha poi reiterata altre volte, anche negli ultimi tempi, dopo l'uccisione di Andrea Papi, 26 anni, da parte dell'orsa Jj4, ora rinchiusa nel recinto del Casteller, vicino a Trento. Adesso la giunta Fugatti proseguirà con le trattative presso tutte le sedi istituzionali competenti per allargare la platea delle persone autorizzate all'utilizzo dello strumento di difesa.
Intanto, in Trentino sono già aumentate le vendite dello spray al peperoncino. Quest'ultimo si trova in libera vendita nelle armerie, ma nelle confezioni da massimo 15 millilitri, mentre le dosi e la tipologia efficaci contro un orso avrebbero caratteristiche al momento in contrasto con la normativa italiana.
Negli Stati Uniti, in Canada e in altri Paesi il bear spray è già utilizzato. Si basa sui principi attivi, la capsaicina e i capsaicinoidi, contenuti anche negli spray al peperoncino per difesa personale ma le sue caratteristiche sono specifiche: un volume adeguato di 225 ml, una gittata fino a 8-10 metri; una durata dello spruzzo di almeno 6 secondi. Non basta dunque un qualsiasi spray irritante per difendersi da un'eventuale aggressione di un orso, inoltre un uso improprio rischia di essere controproducente provocando una reazione violenta dell’animale.
Anche il Wwf è entrato nel dibattito sullo spray anti orso dimostrandosi a favore. L'ente ha chiesto al governo di consentire l'uso dello strumento non solo alla Forestale ma anche agli altri corpi di sorveglianza ambientale e anche ai frequentatori delle aree forestali e montane comprese nell'areale dell'orso sulle Alpi, previo corso di formazione.