A indicare la zona del Vicentino sarebbe stato il marito arrestato in Florida per il presunto coinvolgimento nel sequestro di persona e sparizione della moglie
Ana Maria Henao Knezevich, ereditiera 40enne scomparsa da Madrid a febbraio, potrebbe trovarsi a Cogollo del Cengio (Vicenza). La pista arriva dal marito David Knezevich. L'uomo, di origini serbe, è stato arrestato in Florida per il presunto coinvolgimento nel sequestro di persona e sparizione della moglie. Sarebbe stato lui, secondo fonti investigative italiane, a indicare all'Fbi la zona del Vicentino, in particolare la strada del Costo a Cogollo del Cengio (Vicenza), per le ricerche della 40enne. Oggi il sindaco della città, su ordine della Polizia italiana e su richiesta delle autorità spagnole, ha firmato un'ordinanza per consentire l'inizio delle ricerche in una zona impervia alle pendici dell'Altopiano di Asiago.
Si tratta di un'area percorribile in auto e contraddistinta da una fitta boscaglia. L'antica Strada del Costo, all'altezza del terzo tornante, è stata chiusa: la zona è stata transennata ed è stato vietato l'ingresso a chiunque. Gli uomini del vicequestore Lorenzo Orestesi, che dirige la squadra mobile di Vicenza, due poliziotti spagnoli, il reparto della scientifica della questura berica con il supporto di cani molecolari e di una ruspa, insieme ai vigili del fuoco hanno battuto la zona palmo a palmo senza però, al momento, avere alcun riscontro. Le ricerche proseguiranno nei giorni successivi.
Ana Maria Henao Knezevich è originaria della Colombia e residente da 18 anni negli Stati Uniti. Era giunta a Madrid nel dicembre 2023, in fuga da un tormentato divorzio dal marito, David Knezevich, dopo 13 anni di matrimonio. L'uomo di origini serbe ma naturalizzato americano è stato arrestato all'aeroporto di Miami, all'arrivo di un volo da Belgrado, proprio per il presunto coinvolgimento nel caso della moglie. Il 10 giugno è comparso davanti al giudice dello stato della Florida per la lettura formale delle accuse a suo carico. Ana Maria è sparita nel nulla dallo scorso 2 febbraio mentre si trovava nella capitale spagnola con un'amica. Secondo fonti investigative Usa l'uomo avrebbe dato alcune indicazioni precise su dove ritrovare la donna. E dagli Stati Uniti sarebbe quindi arrivato l'input alle polizie spagnole e italiane di dare il via alle ricerche della 40enne in un'area boschiva lungo la strada del Costo a Cogollo del Cengio.
Con la moglie Ana Maria, David Knezevich aveva messo in piedi negli Stati Uniti varie imprese di affitti di appartamenti turistici e di materiale informatico che avevano prodotto utili milionari. E sarebbe stata proprio la divisione del patrimonio, del quale Ana Maria reclamava il 50%, il movente economico ipotizzato dagli inquirenti spagnoli all'origine del presunto crimine. Secondo l'istruttoria coordinata dalla sezione per la violenza di genere del Tribunale, citata da vari media iberici, Knezevich sarebbe entrato nel domicilio di Ana Maria, in Calle Francisco Silvela a Madrid, con il volto coperto da un casco di motociclista. Le telecamere di sicurezza avrebbero registrato la sua immagine mentre entrava nell'edificio per poi uscirne con una voluminosa valigia che, secondo i sospetti, poteva contenere il corpo della consorte. L'accusato ha sempre negato di essere stato nella capitale iberica e sulla scena del presunto crimine. La polizia spagnola, che nell'inchiesta ha contato sull'appoggio delle polizie di vari Paesi, fra cui la Serbia, ha ricostruito che l'uomo lasciò Belgrado il 30 gennaio per farvi ritorno il 5 febbraio, attraversando in auto la frontiera con la Croazia. Un itinerario che non escluderebbe il passaggio sulla statale vicentina.
A un paio di chilometri dall'area in cui sono concentrate le ricerche della 40enne, 13 anni fa venne fatta luce su uno dei più efferati casi di cronaca nera italiana: a essere uccisa Lucia Manca, la 52enne bancaria, residente a Marcon (Venezia), nel luglio 2011, quando il marito, Renzo Dekleva, ne denunciò la scomparsa da casa. L'uomo, che a quel tempo svolgeva la professione di promotore farmaceutico, venne poi condannato per omicidio e occultamento di cadavere, dopo che nell'ottobre dello stesso anno, sotto a un cavalcavia di Cogollo del Cengio, coperto da sterpaglie, venne rinvenuto il cadavere della donna. Un rinvenimento avvenuto per caso durante i lavori di pulizia dell'area verde per svolgere una marcia non competitiva. A incastrare Dekleva, che nonostante la condanna si è sempre professato innocente, furono anche le sue impronte digitali trovate su un biglietto autostradale rilasciato al casello di Piovene Rocchette, dove finisce l'A31 Valdastico nord, a poca distanza dal ritrovamento dei resti della donna.