Il diciannovvenne di Varese ha trascorso i mesi del primo lockdown studiando: "Sono altruista. Non so cosa sceglierò dopo, ma l'importante è diventare un buon medico"
Se è vero che chi ben comincia è a metà dell'opera, quella che sta per inaugurare Lorenzo Monti sarà una brillante carriera accademica. Con un punteggio di 82,4 il diciannovenne di Olgiate Olone (Varese) è il primo studente nella graduatoria nazionale del test di ammissione di medicina. Intervistato dal "Corriere della Sera" ha raccontato la sorpresa davanti al risultato record ottenuto all'Università dell'Insubria di Varese - dove ha sostenuto la prova -, ma anche l'impegno e la dedizione durante la preparazione, iniziata proprio durante il lockdown.
Il lockdown come opportunità - Quando gli si chiede del segreto del suo successo, Lorenzo va dritto al punto: tanto studio e mesi di preparazione. Proprio quei difficili mesi in cui l'arrivo del Covid-19 ha sconvolto le nostre vite, obbligandoci a rimanere fermi. Ma ai tempi, quando era ancora uno studente del liceo scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio, Lorenzo ha scelto di non rimanere fermo: «Ho iniziato durante il primo lockdown, nella primavera del 2020, e mi sono preparato soprattutto da solo, non ho seguito corsi, ma ho usato molti libri, sia quelli del liceo che altri comprati su internet, per la preparazione dei test di ingresso. Il lockdown mi ha permesso di concentrarmi, ho trasformato qualcosa di negativo in positivo, e poi sono andato avanti. Durante il quinto anno, complice la maturità, ho frenato un po': ma avevo già alle spalle un anno di preparazione, e quando ho ripreso quest’estate non è stato difficile».
Il risultato "record" - Preparazione sì, ma anche determinazione un pizzico di fortuna, riconosce il ragazzo. Una "fortuna" di cui tra l'altro Lorenzo non approffitterà: ha scelto infatti di immatricolarsi alla facoltà del San Raffaele di Milano, cedendo così il suo posto allo studente successivo in graduatoria. D'altronde, il noto ospedale milanese - ha raccontato - rappresentava da tempo la sua prima scelta, ma ha voluto comunque tenersi un "piano B" aperto: "Così ho tentato il test nazionale, e quando ho stilato l’ordine per il test nazionale avevo messo Milano statale al primo posto, e come seconda scelta Varese, ma alla fine ho valutato e ho deciso di cedere il posto. È bello pensare che anche altri possano avere la possibilità di entrare, ci sono persone molto competenti e brave che sapranno svolgere la professione. E io felicemente rimango ad Olgiate Olone, dove vivo con i miei e mia sorella". D'altronde, Lorenzo ha già ricevuto un benvenuto speciale dalla sua nuova università: si è congratulato - via Twitter - con lui lo stesso Roberto Burioni, docente di Virologia presso il noto polo universitario.
Le polemiche sul test di medicina - Di fronte a uno dei test di ammissione più temuti dagli aspiranti studenti universitari, Lorenzo non si sentiva poi così spaventato. "C’è stata anche un po’ di fortuna, sì: sicuramente avendo dedicato tanto tempo alla preparazione, facendo tantissimi quesiti, è chiaro che sono arrivato lì con la consapevolezza di dare il meglio di me". E quando gli si chiede un commento sulle polemiche nate intorno alle incongruenze presenti in uno dei quesiti, pur dicendosi convinto del fatto che "i test andrebbero preparati meglio, con più attenzione" perché "se ci sono davvero queste incongruenze, e le notano in migliaia di persone, è il test ad essere formulato male", ma a proposito di chi ha scelto di fare ricorso, ha detto: "Non ho mai visto di buon occhio chi cerca di ottenere risultati attraverso polemiche, ricorsi, cause: se uno vuole ottenere qualcosa e avere un risultato, deve prepararsi, deve sudare. Le parole sono inutili, contano i fatti, aggrapparsi a certe giustificazioni è sbagliato: se uno ha fatto un certo punteggio, è inutile cambiare le carte in tavola".
La passione per la medicina - D'altronde, quella per la medicina è una passione di cui Lorenzo è diventato consapevole già qualche anno fa, durante il terzo anno di liceo: "Eppure non ho mai saputo cosa fare, quando sono entrato al liceo avevo le idee confuse. Poi ho notato che mi sarebbe piaciuto aiutare gli altri, lavorare insieme ad altre persone, cercare di sostenerle nelle difficoltà. Sono altruista, mi sento bene quando posso rendermi utile. E così ho pensato che forse medicina faceva per me: ma non sono stato ispirato da nessuna serie tv, nessun medico in famiglia. Poi iniziando a studiare, soprattutto la parte più medica, ho notato come mi piacesse indagare il corpo umano". Poi, la spinta finale verso la professione, complice anche una serie tv: "E poi sì, lo ammetto: ho iniziato a guardare 'The good doctor'".
E domani? - A proposito dei suoi progetti futuri, Lorenzo si concede il diritto di darsi ancora un po' di tempo, godendosi intanto il successo di oggi. Anche se qualche idea già ce l'ha, soprattutto sul tipo di medico che vuole essere: "Credo qualcosa relativo alla cardiochirurgia, o neurochirurgia: sono ambiti molto affascinanti, ma è chiaro che c’è ancora tutto il tempo per decidere, l’importante è essere un buon medico che dedica passione al proprio lavoro".