L'intervista

Aram I, vescovo della Chiesa armena: "Papa Francesco aveva una visione chiara della Chiesa cattolica"

L'intervista a "Quarta Repubblica"

29 Apr 2025 - 12:00
 © Da video

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Il funerale di Papa Francesco è stato seguito da oltre 400mila persone in San Pietro e lungo il tragitto che ha portato il feretro a Santa Maria Maggiore. A dare l'ultimo saluto al Pontefice, tanta gente comune accanto ai capi di Stato provenienti da tutto il mondo e ad altri esponenti religiosi. Tra questi ultimi era presente anche il vescovo della Chiesa armena Aram I che a "Quarta Repubblica" racconta: "Papa Francesco aveva una visione chiara della Chiesa cattolica".

L'intervista

 "Ho conosciuto molto bene Papa Francesco e a mio giudizio lui aveva una visione molto chiara della Chiesa cattolica ovvero di aprire la chiesa al mondo e alla società per renderla del popolo e della gente. Per lui la Chiesa era chiamata ad affrontare la realtà e le sfide del mondo odierno", esordisce Aram I. E prosegue: "Ho conosciuto tre Papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Sono tre personaggi diversi con visioni e priorità diverse. Giovanni Paolo II aveva come priorità quella di spezzare i muri tra l'Europa orientale e quella occidentale e ha fatto un lavoro straordinario in questo senso. Benedetto era un bravo teologo, lui insisteva sul modo in cui si potesse rendere la teologia attuale nel mondo odierno. Infine, Francesco, come ho detto, ha cercato di portare la Chiesa oltre le parole liturgiche e amministrative per renderla alla realtà e trasformando la realtà nella vita della gente".

Il vescovo della Chiesa armena si sofferma poi sulle possibili caratteristiche che dovrebbe avere il prossimo Papa. "Non voglio fare profezie su quale tipo di Papa avremo. Il conclave, secondo me, dovrà cercare di identificare in modo chiaro quale tipo di Chiesa vuole avere e quale deve essere la priorità della Chiesa cattolica. Il Conclave dovrà poi identificare il Papa di conseguenza", racconta Aram I. E precisa: "Non voglio fare una distinzione tra Pontefici radicali o conservatori. Secondo me la Chiesa deve essere una realtà vivente nella società e deve rispondere alle sfide e alle realtà del mondo moderno".

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