PROCESSO CON RITO ABBREVIATO

Messina Denaro, condannata per mafia la maestra legata al boss

La sentenza del gup di Palermo: 11 anni e 4 mesi per Laura Bonafede

05 Nov 2024 - 13:37
 © Ansa

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Il gup di Palermo, Paolo Magro, ha condannato a 11 anni e 4 mesi di carcere per associazione mafiosa Laura Bonafede, l'insegnante di Campobello di Mazara, figlia dello storico padrino del paese, sentimentalmente legata al boss Matteo Messina Denaro. Alla maestra inizialmente era stato contestato il reato di favoreggiamento, poi modificato in quello di associazione mafiosa. I pm Piero Padova e Gianluca De Leo ne avevano chiesto la condanna a 15 anni. Il processo è stato celebrato col rito abbreviato.

Il ruolo della donna nella latitanza del boss

 La Bonafede avrebbe incontrato l'allora latitante fino a pochi giorni prima della sua cattura. I due, come si evince dalle decine di pizzini trovati nell'ultimo covo del capomafia, avrebbero anche convissuto. L'insegnante, inoltre, avrebbe gestito la corrispondenza del boss garantendo i suoi contatti con gli altri uomini d'onore e coprendone la latitanza.

La difesa dell'insegnante: "Mai fatto parte di Cosa nostra"

 La donna, prima della sentenza, ha negato di aver fatto parte di Cosa nostra e di aver convissuto con Matteo Messina Denaro e ha chiesto al giudice di ascoltare le sue ragioni. "Non ho mai fatto parte di nessuna associazione mafiosa, non ho mai convissuto con alcuno anche perché ho abitato con mia madre fino al 2021, si figuri se potevo dormire fuori casa, vai a trovare una giustificazione - ha detto -. Le volevo dire soltanto, le volevo chiedere di valutare la mia posizione per quella che è e mi auguro di trovare in lei quel giudice di Berlino che tutti ci auguriamo di incontrare".ù

Il rapporto con Messina Denaro

 L'imputata ha reso dichiarazioni spontanee tentando di raccontare la sua versione sul rapporto che l'ha legata all'ex ricercato morto un anno fa. All'insegnante di Campobello di Mazara, figlia dello storico capo mafia Leonardo Bonafede, i pm hanno inizialmente contestato il reato di favoreggiamento aggravato poi modificato in associazione mafiosa riconoscendo alla donna un ruolo partecipativo in Cosa nostra. Accuse che l'insegnante ha smentito durante le sue dichiarazioni spontanee. La donna ha raccontato di aver conosciuto da bambina Messina Denaro e di aver ricevuto amicizia e attenzioni da lui, antico conoscente del padre, nei momenti difficili della sua vita come dopo l'arresto e la condanna del marito, Salvatore Gentile, all'ergastolo per omicidio.

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