A "Zona Bianca" le parole dell'ex presidente del Consiglio a pochi giorni dalla chiusura dell'inchiesta della Procura di Bergamo che lo vede indagato per "epidemia colposa"
"Zona Bianca" torna a parlare della mancata zona rossa in Val Seriana e della presunta colpa da parte dell'allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel non richiederla nei giorni più difficili della pandemia Covid. Il leader M5s a pochi giorni dalla chiusura dell'inchiesta della Procura di Bergamo che lo vede indagato per "epidemia colposa", ha dichiarato di essere venuto "a conoscenza della situazione solo dal 5 marzo 2020".
Secondo Andrea Crisanti, consulente della Procura di Bergamo, "la zona rossa nella bergamasca avrebbe evitato più di quattromila vittime". Sono in molti a smentire la versione auto assolutoria di Giuseppe Conte, tra questi Roberto Speranza ai tempi Ministro della salute, e Silvio Brusaferro presidente dell'istituto superiore di sanità che ha dichiarato di aver affrontato il tema della zona rossa con il leader M5s nel corso di un incontro il 2 marzo 2020. "Il Presidente Conte ci ha chiesto di valutare la zona rossa con grande attenzione tenendo conto di tutte le implicazioni economiche e sociali. Ci sembrava dubbioso", una tesi confermata ai pubblici ministeri anche da Agostino Miozzo coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.