"Le imposte che ho pagato negli ultimi dieci anni sono più di 400 milioni di euro", spiega l'imprenditore, intervenuto in collegamento con "Pomeriggio Cinque"
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Dopo la notizia che lo vedrebbe tra gli influencer finiti sotto la lente della Guardia di Finanza, Gianluca Vacchi interviene a "Pomeriggio Cinque" per spiegare la sua posizione. "Io non mi sono arricchito con i social perché non li uso come gli influencer canonici, li uso più che altro per divertirmi", dichiara l'imprenditore, ospite della trasmissione di Myrta Merlino durante la puntata di lunedì 11 marzo.
"Le operazioni commerciali che io ho fatto sui social network si potrebbero contare sulle dita di due mani - Ha quindi proseguito Gianluca Vacchi, spiegando che il suo guadagno dai social oscillerebbe tra lo 0% e l'1% delle sue entrate complessive - Nella mia vita di influencer ho fatto alcuni spot, retribuiti e dichiarati, perché ero curioso di vedere mondi diversi e non per questioni economiche perché vivo di altro".
E nella trasmissione di Canale 5 aggiunge: "Credo che senza il mio nome la notizia avrebbe avuto un risalto diverso, questa secondo me è una strumentalizzazione. Però va bene, quando sei una persona pubblica bisogna capire che ci siano dei pro e dei contro, fino e nella misura in cui venga rispettata la verità. Che io venga definito evasore è singolare, considerando che le imposte indirettamente e direttamente pagate negli ultimi dieci anni sono più di 400 milioni di euro".
L'attenzione si sposta dunque sulle precisazioni dei recenti controlli messi in atto dalla Guardia di Finanza: "La mia attività di influencer è stata sanzionata con 6mila euro. Si trattava di una discussione sull'indeducibilità di alcuni costi".
Infine, Gianluca Vacchi concede anche una battuta sui balletti che negli anni lo hanno reso una vera star dei social: "Quando ho iniziato c'era una certa categoria di persone che riteneva quasi disdicevole ballare in discoteca, perciò la mia era una provocazione".
"Gianluca Vacchi intende precisare che, a esito di una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza relativamente alla sua attività professionale artistica per i periodi di imposta 2017-2019, la maggior imposta accertata dai verificatori ammonta a circa 6mila euro e si riferisce, non a proventi occultati, ma a costi dei quali è stata contestata la piena deducibilità". Questo il contenuto della nota diffusa nei giorni scorsi dall'avvocato Gino Bottiglioni, legale di Gianluca Vacchi. "Null'altro risulta oggetto di notifica dalle competenti autorità con riferimento a quanto pubblicato - conclude la nota - che deve pertanto ritenersi privo di fondamento".