In tempi di pandemia, sempre più coniugi si rivolgono a un legale anche quando si trovano in disaccordo sulla scelta di vaccinarsi o di vaccinare o meno i propri figli
Anelli: protagonista è la sola fede nuziale. Non si portano altri anelli durante la cerimonia. © istockphoto
Per dimostrare che un matrimonio è arrivato al capolinea, tra le classiche motivazioni da portare in tribunale se ne inserisce una finora inedita: "Lui è no vax ma lei è pro vax". Un disaccordo a volte insanabile, che ha già portato a molte richieste di separazione.
Ad aumentare i problemi tra coppie già "scoppiate" ora c'è anche la questione sui figli da vaccinare, che si aggiunge alle dispute già in corso sulla nuova normativa per l'assegno unico relativo ai figli a carico, soprattutto se è in corso una causa di separazione.
Tra qualche anno diventerà probabilmente un caso di scuola per gli studenti di diritto, al momento è un ulteriore motivo di disaccordo da portare davanti a un giudice per molte coppie non in sintonia nemmeno sui temi della vaccinazione. "A essere maggiormente contrari alla somministrazione del vaccino sono soprattutto gli uomini" - secondo i dati raccolti dall'avvocato matrimonialista Carmen Posillipo, soprattutto nel Casertano. Un carico di lavoro cresciuto esponenzialmente dall'inizio dell'anno.
"Si litiga sul vaccino" - "Avvocato, può chiedere al mio coniuge il consenso per il vaccino a mio figlio?". Oppure "Avvocato, può rispondere al mio coniuge che io per il momento il vaccino ai miei figli non voglio farlo?", sono ormai tra le domande più comuni rivolte ai legali in tempo di Covid. Mentre nella casistica pre-pandemia i litigi erano per lo più incentrati sulle vacanze, sulla celebrazione dei sacramenti e sulla scelta di uno sport.