A determinare la fine dei bollettini giornalieri è stato l'andamento dei numeri. Ecco i nuovi collegamenti in streaming
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Niente più conferenza stampa quotidiana di Angelo Borrelli, a capo della Protezione Civile, che grazie alla diretta streaming era entrata nelle case degli italiani e per diverse settimane ha rappresentato anche l'unico appuntamento istituzionale in cui fare domande agli esperti sulla pandemia. Dopo 55 giorni senza interruzioni, addio all'appuntamento, sostituito da due comunicazioni a settimana. Ecco cosa cambia.
La motivazione del cambiamento - A determinare la fine della conferenza stampa quotidiana è stato l'andamento dei numeri. "I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini - ha detto Borrelli. - E per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa".
"Ci saranno due appuntamenti a settimana", ha così annunciato il numero uno della Protezione Civile. Il bollettino con i dati, criticato da molti anche se resta pur sempre l'unico documento contenente tutti i dati che le regioni hanno trasmesso al governo, non scomparirà: "Continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno, veicolandoli sul sito e sui social", dice il capo Dipartimento.
I nuovi appuntamenti - Da sabato 18 aprile, dunque, le luci nell'auditorium Elio Di Cicco nella sede della Protezione Civile a Roma si accenderanno solo il lunedì e il giovedì.
Fine di una tradizione - Finora non erano mai state spente: il 21 febbraio, il giorno dopo la scoperta del paziente uno a Codogno, ha ospitato i giornalisti in attesa della fine del vertice tra il premier Giuseppe Conte e i ministri Speranza e Luigi Di Maio. Il giorno dopo l'intero governo è arrivato in via Vitorchiano per il Consiglio dei ministri, e dopo mezzanotte il presidente del Consiglio ha fatto la sua prima comparsa in auditorium.
La prima conferenza stampa di Borrelli c'è stata il 23 febbraio mentre il giorno dopo è stato diffuso il primo bollettino: erano solo 5 le vittime, -ora sono 22.745 - e 219 i contagiati, ora 172.434.
Altri numeri, altra era, eppure meno di due mesi fa. La prima volta che gli italiani hanno visto Susanna Di Pietra, l'interprete Lis, è stato il 25 febbraio e poco meno di un mese dopo, il 22 marzo, hanno saputo che in Protezione civile si erano registrati 12 casi positivi al virus. Si è temuto lo avesse preso anche Borrelli quando per tre giorni, dal 25 al 28 marzo, il capo Dipartimento si è assentato perché aveva la febbre. Ma anche in quel caso la conferenza stampa non era saltata.