"I numeri sono ancora gestibili ma cresceranno", avverte il commissario straordinario per l'emergenza sanitaria
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L'Italia è "attrezzata per contenere la forza di un'eventuale seconda ondata pandemica di coronavirus". Lo ha assicurato il commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, sottolineando tuttavia il "bisogno di rafforzare il territorio". Martedì l'Italia era "il 18esimo Paese per numero di contagiati e il 21 marzo era il secondo. Siamo stati una comunità responsabile", ha aggiunto.
"Numeri cresceranno" "Abbiamo dei numeri ancora nei limiti della normale gestione, ma dobbiamo prepararci alla possibilità che crescano. Per ora - ha spiegato - abbiamo stabilizzato 7mila posti di terapia intensiva e 15mila di sub intensiva, e abbiamo già avviato un piano di rafforzamento delle reti ospedaliere Covid che porteranno altri 3.500 posti stabili in intensiva e 4.500 in sub intensiva. In questo momento ci sono circa 300 nostri concittadini in terapia intensiva".
"Ieri eravamo il 18mo paese per numero di contagiati e il 21 marzo eravamo il secondo; il 21 marzo avevamo 793 morti e ieri erano 28; sempre a marzo avevamo 6525 posti in terapie sub intensive e ieri erano 14mila, avevamo fatto 26mila tamponi e ieri 99mila. Il risultato è che la Francia ha registrato ieri 34mila nuovi contagi, la Spagna 23mila, la Gran Bretagna 11mila e l'Italia 2677, cioè 15 volte meno che in Francia . Noi dobbiamo essere orgogliosi dello sforzo che abbiamo fatto in questi mesi", ha ricordato Arcuri.
All'inizio dell'epidemia, ha ricordato Arcuri, "avevamo 5.179 posti di terapia intensiva e 6mila nelle malattie infettive e pneumologiche che potevano diventare di terapia sub intensiva. Al picco dell'emergenza avevamo attrezzato fino a 9.500 posti in intensiva e 30mila in malattie infettive e pneumologia".
"Ogni giorno 11 milioni mascherine in 18mila scuole" "Arcuri ha poi parlato anche della scuola. "Dobbiamo essere orgogliosi come italiani: all'inizio della pandemia facevamo fatica a distribuire le mascherine essenziali nei luoghi di maggiore fragilità. Oggi ne distribuiamo 11 milioni in 18mila istituti scolastici e le produciamo tutte da soli. Si tratta di una grande operazione di riconversione industriale".
Entro un mese distribuiamo tutti banchi monoposto" "Entro ottobre contiamo di terminare la distribuzione dei 2,4 milioni di banchi monoposto acquistati, sinora ne abbiamo distribuito alcune centinaia di migliaia. In Italia - ha aggiunto - se ne producono 200mila l'anno, la domanda quindi è dodici volte superiore alla normale produzione, e si tratta di un'impresa ciclopica"