© Ansa
© Ansa
Cresce il livello di guardia sulle terapie intensive in 9 Regioni. Sci: i gestori non credono nella riapertura del 18 gennaio. La Francia chiude le frontiere con la Gran Bretagna
© Ansa
© Ansa
Un milione di dosi distribuite di cui 400mila già somministrate, la prossima settimana l'arrivo delle fiale Moderna e da febbraio tocca agli over 80 e ai docenti. "Siamo primi in Ue", ripete il Commissario Arcuri (secondo le statistiche siamo preceduti solo dalla Danimarca in percentuale al numero degli abitanti), allontanando le polemiche sulla partenza a singhiozzo della campagna vaccinale e rivendicando il livello di "preparazione" dell'Italia.
Ok dell'Aifa a Moderna Dopo l'ok dell'Aifa, le nuove dosi del colosso Moderna, che promette due anni di immunità, sono pronte ad essere distribuite dai militari, così come dal 20 gennaio i primi 1.500 operatori sanitari selezionati (su 24mila candidati) dall'apposito bando scenderanno in campo per aiutare i 3.800 medici e infermieri già impegnati nelle somministrazioni. E nella prossima fase sarà anche il turno di medici di base, pediatri e farmacisti. A febbraio, quindi dopo il personale degli ospedali e gli ospiti delle Rsa, a tendere il braccio saranno anche i docenti, le persone che hanno più di 80 anni, i disabili e i loro assistenti, gli operatori dei servizi pubblici essenziali, il personale docente e non docente "affinché le scuole possano funzionare in sicurezza", forze dell'ordine, fragili e detenuti.
Arcuri: "Entro l'autunno speriamo di vaccinare tutti gli italiani" "Lavoriamo perché entro l'autunno si possano vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno, facciamo il tifo perché siano tutti, ma serve che arrivino i vaccini, noi non li produciamo", insiste Arcuri, chiarendo: "l'immunità si raggiunge intorno all'80% e si tratta di 48 milioni di connazionali". Se da diversi esperti e da alcuni governatori, come Alberto Cirio del Piemonte, arriva la richiesta di anticipare le vaccinazioni ai docenti, il Commissario non esclude che un provvedimento del genere possa essere preso dal Parlamento, con una modifica al Piano approvato lo scorso dicembre. "Ma non entro nel merito - chiarisce Arcuri -. Per me l'obiettivo è far sì che il massimo numero di italiani utilizzi le dosi".
Il Veneto la Regione con più somministrazioni Tra le regioni, nella classifica per numero di somministrazioni in base alle dosi a disposizione, svetta il Veneto. "Oggi li finiamo tutti", annuncia orgoglioso il Presidente del Veneto Luca Zaia. Nel giro di pochi giorni, al massimo entro la prossima settimana, si chiuderà la prima fase delle vaccinazioni anti-Covid per quasi tutti gli anziani ospiti delle strutture del Pio Albergo Trivulzio di Milano, le residenze socio assistenziali al centro dell'inchiesta per la serie di decessi nella prima fase della pandemia. A fare il suo annuncio su Twitter è anche il virologo, Roberto Burioni: "potersi vaccinare il 7 gennaio 2021 con un vaccino sicuro ed efficace contro un virus isolato il 10 gennaio 2020 ha un nome preciso: miracolo".
In 9 Regioni terapie intensive oltre la soglia d'allerta Intanto torna ad aumentare il numero di Regioni che supera la soglia d'allerta per i posti occupati da pazienti Covid in terapia intensiva: la media nazionale si attesta infatti al 30%, ma a superare questa soglia sono 9 Regioni, 3 in più in una settimana. Le Regioni in cui viene superata sono Emilia Romagna (31%), Friuli-Venezia Giulia (35%), Lazio (32%), Lombardia (38%), Piemonte (31%), Provincia autonoma di Bolzano (35%), Provincia autonoma di Trento (50%), Puglia (33%) e Veneto (37%).
Gestori impianti sci: tante incertezze sulla riapertura il 18 gennaio Sull'apertura dello sci il 18 gennaio ci sono ancora "tante, ma tante incertezze". Lo spiega Valeria Ghezzi, presidente dell'Anef, associazione nazionale che riunisce i gestori funiviari. "Ipotizziamo che il protocollo di sicurezza venga approvato dal Cts in tempo utile e che il governo confermi la data di apertura per il 18 e non la rinvii per la crescita dei contagi, si potrebbe pensare di aprire il 18 gennaio - spiega - ma rimane l'incognita della mobilità tra le Regioni anche nei weekend".
Frontiere Francia-Gb chiuse A causa della variante inglese del Covid-19, già individuata in una ventina di casi in Francia, "le frontiere con la Gran Bretagna resteranno chiuse fino a nuovo ordine". Lo ha annunciato il primo ministro, Jean Castex. "Prendiamo molto sul serio le minacce della variante inglese e di quella sudafricana", ha aggiunto il ministro della Salute, Olivier Veran, al fianco di Castex per una conferenza stampa destinata a fare il punto sulle regole sanitarie.