La Gammadis è passata da 50mila pezzi all'anno a 100mila a settimana: "Ci chiedono anche gel, disinfettanti e acqua ossigenata"
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È un'azienda famigliare italiana, ma l'emergenza coronavirus le ha fatto decuplicare le vendite, Se normalmente la Gammadis vendeva 50mila mascherine all'anno, ora la richiesta è di 1o0mila a settimana. E la piccola impresa, per correre ai ripari, è costretta ad assumere personale. "Ci chiamano da tutta Italia, anche dal Vaticano"
"Ce le chiedono da tutta Italia, persino il Vaticano ne ha ordinate 300mila. Con questi numeri, arriveremo a triplicare i nostri dipendenti" dicono dalla cittadina marchigiana. Sono gli effetti collaterali della psicosi coronavirus: se l’incubo del contagio sta mettendo in ginocchio larghi settori dell’economia mondiale, per qualcuno l’emergenza si sta rivelando un volano. È iI caso della "Gammadis srl", una piccola società di Civitanova, in provincia di Macerata, gestita da tre fratelli.
"Ogni giorno è una pioggia di telefonate, siamo arrivati a contarne 150 – dichiara Michelangelo Angelini, socio insieme con i fratelli Alberto e Francesco – Ci cercano da Milano, Napoli, Bologna, Brescia, Roma, da tutta Italia. In magazzino disponiamo ancora di circa 200mila pezzi e al momento siamo tra i pochi in Italia ad averne, ma sono tutti prenotati. Il nostro impegno è quello di rimediare quanto prima e preparare altri stock per soddisfare il più possibile tutte le esigenze, ma è dura se dovesse continuare così. In azienda arrivano ordinativi giganteschi, richieste mai viste in precedenza. E non solo di mascherine. È esplosa anche la domanda di disinfettanti, gel igienizzanti, acqua ossigenata e detergenti".