A Milano tornano la movida e l'apericena
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Il ministro per gli Affari regionali ritiene che i locali non dovessero proprio riaprire perché "le linee guida del governo andavano in questa direzione"
"Se i numeri non cambiano sarà inevitabile un freno alla movida selvaggia, la prossima settimana si cercherà di condividere una scelta rigorosa con tutte le Regioni". Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, aggiungendo: "Le discoteche per noi non andavano proprio riaperte, le linee guida del governo andavano in questa direzione".
Ma con il decreto del 16 maggio si era deciso di lasciare comunque alle Regioni la possibilità di valutare l'opportunità di far riaprire, rispettando certe condizioni. Ai governatori "noi gli diciamo: siete autonomi, assumetevi le vostre responsabilità".
"Purtroppo - ha spiegato Boccia a La Stampa - i numeri non ci confortano, non tanto sul territorio nazionale, quanto sul fronte internazionale. Noi stiamo ovviamente molto meglio degli altri Paesi europei, ma il virus circola, e dobbiamo tenere alta la guardia". Di qui il cambio di strategia.
"Ma in fondo anche i proprietari e i gestori dei locali si aspettano che non si regga aperti tutto il mese", ha assicurato il ministro, spiegando che il dialogo con i rappresentanti della categoria, che in Italia conta 3800 realtà imprenditoriali, lo segue il collega Patuanelli: "Le sigle sindacali si sono dimostrate molto responsabili - ha aggiunto -. Se si arriverà alla chiusura, è chiaro che si aprirà un'altra questione, quella dei sussidi pubblici al settore, e in quel caso andremo dal buon Gualtieri e cercheremo di capire cosa si può fare".
Bellanova: "Discoteche riaperte per le lobby, inaccettabile" - Critica sulla riapertura delle discoteche Teresa Bellanova. "Si è avuta molta più attenzione ad aprire le discoteche a giugno che ad altro - ha detto il ministro alla Politiche agricole -. Questa è una scelta non accettabile. Non abbiamo nulla contro le discoteche, ma se hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi, per pura propaganda e per rispondere a qualche lobby che ti sta vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute che avrà questa scelta".
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