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Coronavirus, con le varianti mezza Italia rischia l'arancione | La strategia Ue: test ad hoc e più vaccini

L'Abruzzo verso il "rosso". L'Europa acquista altri 150 milioni di dosi del vaccino Moderna per il 2021 e altrettanti per il 2022. L'Aifa ha dato il via libera al vaccino AstraZeneca fino ai 65 anni d'età

17 Feb 2021 - 21:50
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Con le varianti in circolo e i contagi che non calano, da domenica mezza Italia rischia di tornare in zona arancione, e l'Abruzzo "in rosso". Intanto, per contrastare la ripresa della pandemia, la Commissione Ue ha messo a punto una strategia basata su tre priorità: sviluppare nuovi test ad hoc, accelerare l'autorizzazione dei vaccini e rafforzarne la produzione. L'Aifa ha dato il via libera al vaccino AstraZeneca fino ai 65 anni d'età.

Aifa: ok al vaccino AstraZeneca fino a 65 anni d'età - La Commissione tecnico-scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera alla possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni d'età in buone condizioni di salute. Alle persone più anziane o fragili andranno invece somministrati i vaccini a mRNA  di Pfizer e Moderna. La circolare del ministero che recepisce le nuove indicazioni dovrebbe uscire venerdì prossimo.

Iss: "Malattia più grave con la variante inglese" - "Nuove evidenze, basate su analisi preliminari nel Regno Unito, portano a ipotizzare un aumento della gravità di malattia, con maggiore rischio di ospedalizzazione e di decesso per i casi con variante inglese". E' quanto evidenzia l'Istituto superiore di sanità. "Inoltre la maggiore trasmissibilità della variante inglese si traduce in un maggior numero assolluto di infezioni, determinando così un aumento del numero di casi gravi. Tale aumento di gravità o di letalità non è stato ipotizzato, al momento, per le varianti brasiliana e sudafricana".

Nuovo piano vaccini: più hub e 300mila volontari - Le vaccinazioni nelle caserme e nei palazzetti, un esercito di 300mila volontari in campo per la logistica e per aumentare il personale dedicato alle somministrazioni, mezzo milione di dosi al giorno come obiettivo a partire da aprile. Prende così forma il nuovo piano vaccini dopo le indicazioni che Mario Draghi ha dato, in Senato, ribadendo che l'immunizzazione di massa degli italiani è la "prima sfida" per il governo del Paese. Un piano che però non può che essere strettamente vincolato alla fornitura dei vaccini: senza dosi, la campagna non può partire.

Moderna, verso un vaccino contro le varianti - Mentre diventa sempre più forte la preoccupazione legata alle mutazioni del virus, e anche in Italia si stanno registrando delle varianti finora mai incontrate, le aziende farmaceutiche premono l'acceleratore sui programmi di ricerca per contrastare tale minaccia. Da parte suaModerna ha annunciato di essere impegnata a lavorare incessantemente per rendere disponibili dei vaccini contro le mutazioni più rilevanti. Non solo: presto potrebbero anche arrivare dei farmaci con anticorpi monoclonali efficaci rispetto alle mutazioni e frutto della ricerca italiana.
 

Pfizer: "Non forniamo il vaccino al mercato privato in questo momento" - Durante la pandemia "i nostri contratti sono con i governi, e forniremo i vaccini secondo il canale da loro prescelto e i luoghi di vaccinazione designati, soggetti ad autorizzazione o approvazione regolatoria. Pfizer e BioNTech non stanno fornendo il loro vaccino al mercato privato in questo momento". E' quanto ha sottolineato l'azienda farmaceutica Pfizer, sottolineando che "è importante che i vaccini rimangano all'interno della catena di fornitura stabilita".

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