le previsioni del premier

Coronavirus, Conte: "Siamo nella fase più acuta, ma vicini al picco"

"Anche sulle riaperture, così come è stato per le restrizioni, si ragionerà in termini di proporzionalità", dice il premier.

30 Mar 2020 - 08:52
 © Dal Web

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"Siamo nella fase più acuta" dell'emergenza. "E' difficile fare previsioni. Gli esperti sono ancora cauti, ma è ragionevole pensare che siamo vicini al picco. Sabato abbiamo superato le 10mila vittime e questo ci fa molto male e dovrebbe allertare la comunità internazionale". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un'intervista a El Pais. E' "prematuro" dire quando saranno allentate le restrizioni in Italia, ha aggiunto.

"Anche sulle riaperture, così come è stato per le restrizioni, si ragionerà in termini di proporzionalità", prosegue il premier. A chi gli chiede se la serrata delle attività produttive potrà durare molto Conte replica: "No, è una misura durissima dal punto di vista economico. E' l'ultima misura che abbiamo preso e non può prolungarsi troppo. Per scuole e università, invece, si possono introdurre modifiche affinché gli studenti non perdano l'anno o l'esame", spiega al quotidiano spagnolo.

Serve piano europeo ripresa e reinvestimento Le proposte dell'Italia? "L'ho chiamato piano europeo di ripresa e reinvestimento", prosegue Conte." Un modo per sostenere l'intera economia europea. Il problema non e' quando uscire da questa recessione, ma uscire al piu' presto. Il tempismo è la chiave, c'è la massima urgenza. Non penso a uno strumento particolare, possiamo ricorrere a un'ampia varietà. Ma è tempo di introdurre uno strumento di debito europeo comune che ci consenta di superare questa guerra il più presto possibile e rilanciare l'economia".

Se Ue non a altezza evidente rischio nazionalismiIl rischio che l'emergenza coronavirus dia linfa all'anti-europeismo in Paesi come in Italia "e' evidente. Gli istinti nazionalisti, in Italia ma anche in altri Paesi, saranno molto forti se l'Ue non sarà all'altezza", dice ancora Conte, ribadendo che lavora per un'Europa più sociale e avvertendo: "il numero di disoccupati che si avrà dopo questo tsunami sarà molto alto. Dobbiamo poter avvivare a capo di una ricostruzione prima che cio' avvenga". 

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